Spanò: libera concorrenza, a Crotone manca informazione
“Anche a Crotone trovano attuazione i principi comunitari in materia di libera concorrenza, così come confermato dal Consiglio di Stato in una recente sentenza. In modo del tutto irrituale, vista la mancanza di informazione che caratterizza l’attuale giunta Vallone, ho infatti il piacere di informare le associazioni di categoria e gli imprenditori crotonesi che nella nostra città è stata recepita la liberalizzazione delle attività di medie strutture di vendita”.
E’ quanto afferma in una nota stampa Cesare Spanò, Capo Gruppo in Consiglio Comunale a Crotone della Lista Scopelliti Presidente.
“La giunta comunale – prosegue Spanò - ha infatti adottato con delibera n. 289 del 20.09.2011 l’orientamento definito dal Ministero per lo Sviluppo Economico, con cui ha confermato che la creazione di nuove attività debba determinarsi in base al libero mercato, stabilendo accanto l’impossibilità per le Amministrazioni Comunali di adottare misure che, nell’avvio di imprese commerciali, incidano sull’equilibrio fra domanda ed offerta. E’ ora auspicabile che a questo provvedimento segua quanto prima la nuova pianificazione commerciale della città, così da fornire indirizzi per un ordinato e sano sviluppo dell’economia cittadina. Sarebbe importante al riguardo sapere se il presidente della II commissione consiliare sia stato messo a conoscenza della delibera adottata, considerati gli effetti sull’organizzazione del commercio cittadino”.
“Appare poi strano che – continua il Capo Gruppo - nelle numerose convocazioni della stessa commissione non sia mai stato messo all’ordine del giorno il provvedimento in preparazione della giunta, per cui viene da chiedersi se, oltre all’usuale riconoscimento di debiti fuori bilancio che caratterizzano spesso gli incontri, i consiglieri avranno tempo per dedicarsi alla revisione del piano comunale del commercio. Su questo tema occorre assolutamente agire in sintonia con le associazioni di categoria, coinvolgendole in tutte le fasi di elaborazione del documento. Nelle more che ciò avvenga, il rischio concreto è che, come al solito, gli eventi vengano subiti e non anticipati. Le aperture di nuovi esercizi commerciali potranno infatti avvenire in modo libero nel rispetto degli strumenti urbanistici vigenti, con la conseguenza che, una volta approvato il piano del commercio, ci si ritroverà di fronte a situazioni incoerenti. Se poi la politica decidesse di intervenire con l’usuale ritardo, imponendo a posteriori le regole, sarà inevitabile il ricorso alla giustizia amministrativa di chi si sente vessato”.
“Ma quali saranno i tempi di reazione degli organi comunali? – Si chiede ancora Spanò che così prosegue: “Probabilmente non quelli di un centometrista, ma si spera neanche quelli di biblica memoria. Nel frattempo, si apre dunque la possibilità di apertura per nuove medie strutture di vendita di tipologia medio-piccola (tra 251 e 900 m2) e medio grande (tra 901 e 2.500 m2). A questo punto – conclude - non resta da augurarsi che le regole del mercato ce la mandino buona”.