Fondazione Carical: premio cultura al “Rendano”
Si terrà il prossimo lunedì 17 ottobre, alle ore 10,30, presso la sala del Consiglio della Fondazione Carical (Corso Telesio 17) la Conferenza Stampa di presentazione della V^ Edizione del Premio per la Cultura Mediterranea e dell’Incontro sul tema "Unità e Sud d’Italia - Fatti e conseguenze".
Si tratta di due importanti appuntamenti che, sebbene ricadano in un contesto temporale molto ristretto, non sono tra di essi collegati e meritano dunque particolare attenzione. Per tale motivo il presidente della Fondazione Carical, il prof Mario Bozzo, ha inteso invitare la Stampa per anticiparne i contenuti e richiamarne l’interesse.
L’Incontro sul tema "Unità e Sud d’Italia - Fatti e conseguenze" si svolgerà giovedì 20 ottobre alle ore 17,30 presso la Sala “M.Quintieri” del Teatro “A.Rendano” di Cosenza ed offrirà gli interventi, coordinati dal giornalista e scrittore Romano Bracalini, dei docenti Alberto De Bernardi, ordinario di Storia Contemporanea all’Università degli Studi di Bologna, Adriano Giannola, ordinario di Economia presso l’Università degli Studi di Napoli, Giuseppe Lupo, docente di Letteratura Contemporanea presso l’Università Cattolica di Milano e Lucio Villari, ordinario di Storia Contemporanea presso l’Università degli Studi Roma Tre.
Il Premio per la Cultura Mediterranea, ideato e promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Calabria e di Lucania con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali si svolgerà venerdì 21 ottobre 2011 alle ore 17,30, nella splendida cornice del Teatro “Alfonso Rendano” di Cosenza alla presenza, come sempre, delle più alte cariche istituzionali, politiche, militari e religiose ed esponenti della cultura e della società civile.
«Lo spirito della V Edizione del Premio per la Cultura Mediterranea della Fondazione Carical, - commenta il presidente, prof. Mario Bozzo - diventa azione per continuare a percorrere la strada della consapevolezza che esiste l'esigenza generale di un dialogo fra le diverse civiltà e del pianeta, nel quadro dei processi di integrazione globale oggi in corso. C’è l'utilità di un dialogo interculturale all'interno di quella particolare area geopolitica e geoculturale che chiamiamo Mediterraneo ed infine è forte l'importanza che in questo quadro assume il rapporto fra le tradizioni culturali di cui i nostri Paesi sono eredi e il processo di modernizzazione dal quale essi sono investiti».
È questa la forte motivazione che, divenendo filo conduttore della V Edizione del Premio per la Cultura Mediterranea, riconosce il merito ad autori come Predrag Matvejević, vincitore con “Pane nostro” (Garzanti) per la Sezione Società Civile, a Gian Luigi Beccaria con “Il mare in un imbuto” (Einaudi) per la Sezione Scienze dell’Uomo, a Oya Baydar per la sua opera “Ritorno a Nessun Dove” (Aquilegia edizioni) per la Sezione Narrativa ed a Francesco Cascini per il suo libro “Storia di un giudice” (Einaudi) per la Sezione Narrativa Giovani.
Importanti riconoscimenti vengono altresì assegnati nella Sezione Cultura dell’Informazione a Giordano Bruno Guerri autore anche del libro “Il sangue del Sud. Antistoria del Risorgimento e del brigantaggio” (Mondadori) e nella Sezione Traduzione a Silvio Ferrari per aver dato voce letteraria alle opere di Predrag Matvejević (Pane nostro – Garzanti) e di Mirco Kovač (La città nello specchio – Zandonai).
La cerimonia di premiazione, condotta, per il secondo anno, dal giornalista del TG1Rai Attilio Romita, si caratterizzerà anche da una performance teatrale dal titolo “L’ideale e la Ragione, la Giustizia e l’Ordine” ovvero un racconto in sei scene dell’epopea garibaldina al Sud d’Italia rappresentate attraverso le letture e la recitazione, le musiche e la danza quale gesto e movimento.
La Conferenza Stampa, alla presenza del presidente prof. Mario Bozzo e del segretario organizzativo, del Premio, dott. Stefano Bellu, sarà anche l’occasione per presentare ufficialmente ai Media la nuova rivista “L’Agorà del Mediterraneo- Percorsi culturali della Fondazione Carical” e dare anticipazioni sui prossimi appuntamenti in Calabria e Basilicata.
«Il Mediterraneo può tornare ad essere per l’Italia e per l’intera Europa una sorgente di civiltà e di progresso – dichiara il prof. Mario Bozzo- superando le frammentazioni odierne che lo vedono soltanto come una babele di popoli, di lingue e di fedi incapaci di comunicare tra di loro e con il resto del mondo. Le regioni meridionali, Calabria e Basilicata in primo piano, in questa prospettiva, con buona pace di chi vorrebbe staccarle dal resto dell’Italia per ridisegnare una nuova patria tutta settentrionale e padana, hanno un ruolo strategico da svolgere proprio perché sono porta naturale verso i paesi del Mediterraneo e possono essere estremamente utili al paese e alla intera Europa.
La Fondazione Carical, per queste ragioni, con le due iniziative, il Premio per la Cultura Mediterranea e la Agorà del Mediterraneo intende contribuire a diffondere la conoscenza approfondita dei paesi di tutto il bacino dell’antico ‘mare nostrum’ e delle culture che li caratterizzano nella speranza che, alla fine di una processo articolato e complesso, si possa affermare la cultura del rispetto reciproco ed implicitamente il riconoscimento della pari dignità di tutti i soggetti in campo. Per questo, con una visione prospettica, il Premio è dedicato non alle culture, ma alla ‘Cultura’ del Mediterraneo, a quella cultura che ancora non c’è e che può nascere solo dalla valorizzazione delle diversità riconosciute e rispettate. Sempre in questa direzione e con le medesime finalità, la Fondazione ha allo studio la creazione di una scuola di eccellenza in traduzione ed interpretariato delle lingue del Mediterraneo. Sono in corso, infatti, importanti contatti con specialisti che operano in diversi atenei italiani, che hanno manifestato interesse e disponibilità a collaborare per il felice esito di una iniziativa di grande rilievo strategico. Ed anche questo è un modo per proporre in termini nuovi, proprio mentre si celebrano i 150 anni dell’Unità d’Italia, la questione meridionale, che è questione nazionale, ma è soprattutto questione mediterranea».