Le telecamere Rai al Centro di Sant’Anna: un’amara ed inquietante denuncia
Riceviamo da Carmen Messinetti, Cgil-Crotone - dip. Immigrazione, un comunicato che segue alla trasmissione televisiva "Crash" dedicata, per ampia parte alla presenza del centro di accoglienza per richiedenti asilo di Sant'Anna:
"Non so quanti abbiano visto “CRASH”, il programma televisivo di Rai Educational interamente dedicato ai temi dell’immigrazione.
Una puntata, quella realizzata dal giornalista Fabio Trappolini, che già nel titolo “Lampedusa e poi?” richiamava la pluralità delle dimensioni e dei significati delle migrazioni e, specie, del sistema italiano di gestione e di accoglienza.
Un’inchiesta giornalistica seria, articolata, complessa, che ribalta all’attenzione nazionale il “Caso Isola Capo Rizzuto”, o meglio la presenza del Campo Profughi, il rapporto tra Centro-Migranti-Sant’Annesi, le caratteristiche del tanto decantato modello dell’accoglienza crotonese e che, in controtendenza, distrugge diffusi luoghi comuni, ad incominciare dall’idea che il C.A.R.A. di Sant’Anna sia una sorta di villaggio vacanze, un albergo a 5 stelle in cui i migranti possono mangiare, bere, dormire e riceve pure denaro.
Una denuncia diretta e non urlata che pare svelare poco trasparenti dinamiche di gestione, responsabilità omesse e presunte connivenze, che pone interrogativi inquietanti, che conferma le ripetute prese di posizione della Cgil contro il rischio di tradurre l’accoglienza in un modello affaristico dell’immigrazione.
La questione è drammaticamente seria perché, per usare le parole della conduttrice, “gli effetti della mala gestione di una situazione complicata vengono scaricate completamente sulle spalle delle popolazioni locali” e questo genera ostilità, esclusione, repressione e, quindi, distrazione dai problemi reali e cogenti.
È urgente che i soggetti che definiscono ed orientano, ai vari livelli, le politiche, le strategie, le attività di accoglienza cooperino, pianifichino ed attuino un reale sistema di governo che tenga conto delle aspettative dei migranti e delle comunità di accoglienza.
È essenziale che alle domande, ai dubbi sollevati nella trasmissione televisiva, vengano date risposte immediate, esplicite, trasparenti e soprattutto non frammentate o contraddittorie.
È ormai arrivato il momento di ripensare con attenzione ai luoghi dell’accoglienza e, soprattutto, al modo con cui le risorse pubbliche vengono spese ed agli effetti che generano sul territorio."
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