Reggio Calabria, protesta dei precari organizzata dall’Usb
Riceviamo e pubblichiamo una nota della Federazione Usb Lavoro privato di Reggio Calabria.
"Contro le inutili passerelle organizzate dai sindacati complici e concertativi, la USB ha deciso di organizzare nella stessa giornata del 7 novembre, una iniziativa alternativa a quella messa in campo a Catanzaro da Cgil, Cisl e Uil, i quali, dopo anni di assenza rispetto al problema dei precari calabresi, si sono improvvisamente risvegliati cercando di strumentalizzare la loro rabbia e la loro disperazione.
Riteniamo sconcertante che proprio chi ha contribuito in questi anni ad affossare le speranze dei lavoratori, firmando accordi che favorivano solo la controparte, e che solo pochi mesi fa hanno inferto un colpo mortale ai loro diritti, firmando il 28 giugno un ignobile accordo con Governo e Confindustria, ora chiami a raccolta quei lavoratori che sono stati lungamente ignorati e traditi.
L’inutilità della manifestazione di Catanzaro, è data anche dal fatto che in quella stessa giornata a Reggio Calabria si svolgerà il Consiglio regionale, per cui mancheranno gli interlocutori istituzionali.
Per questo motivo, la USB, unica organizzazione sindacale che in questi anni ha condiviso le battaglie dei lavoratori calabresi, ha deciso di chiamare a raccolta i precari della regione, per una vera e concreta manifestazione che si svolgerà a Reggio Calabria proprio davanti il palazzo del Consiglio, affinché tutti i consiglieri regionali si facciano carico del problema.
Il governo regionale, ha pensato ancora una volta di ingannare i lavoratori, allorquando la USB ha occupato il tetto di palazzo Campanella assieme ai precari, promettendo prima negando poi, il tavolo nazionale più volte richiesto da USB.
I lavoratori e la Federazione Regionale USB, non permetteranno che ci si prenda gioco della disperazione di lavoratori che da oltre dieci anni attendono di poter vivere una vita normale, con un futuro certo.
Per questi motivi la USB invita i lavoratori a prendere parte giorno 7 novembre, al presidio che si terrà a Reggio Calabria, ignorando le sirene di chi pensa ancora una volta, di poterli strumentalizzare".