Centauro morto dopo incidente a Catanzaro, perizia scagiona medici
Esclusa qualsivoglia negligenza o intempestività di chi ha avuto in cura il ferito, poiché l'evento traumatico ha inevitabilmente causato il decesso. Questa, in sintesi, la conclusione cui è giunto il dottore Massimo Rizzo, medico legale, nominato dal tribunale di Catanzaro per effettuare l'autopsia sul corpo di Roberto Zangari, lo chef quarantenne della bouvette della Provincia e del lido Marina Blu di Montepaone (Cz) vittima di un incidente con la sua moto lo scorso 13 giugno in via Jannoni, nel capoluogo calabrese. Una conclusione, acquisita oggi con le forme dell'incidente probatorio davanti al giudice per le indagini preliminari Antonio Rizzuti, che potrebbe consentire di escludere la responsabilità delle sette persone - tra medici e infermieri- finite sotto inchiesta a seguito del decesso di Zangari, e di andare quindi verso una richiesta di archiviazione nei loro confronti. Si attendono dunque le future determinazioni del sostituto procuratore Gerardo Dominijanni, titolare delle indagini seguite all'incidente. Dopo l'incidente Zangari si sarebbe alzato togliendosi il casco ma poi, giunto all'ospedale civile di Catanzaro, sarebbe morto nel giro di una ventina di minuti. Seguì una denuncia dei familiari dell'uomo, con la quale si chiedeva di accertare eventuali colpe mediche in capo a chi aveva assistito il 40enne, dal primo soccorso a quando giunse al nosocomio, e la conseguente indagine che, a questo punto, dovrebbe chiudersi da un giorno all'altro.