Carvelli “vola” alla 42° ING Marathon di New York

Crotone Sport

Ce l’ha fatta. Missione compiuta e uno straordinario miscuglio di emozioni che soltanto i 42 Km e 195 metri di New York è capace di regalare.

Antonio Carvelli e il suo sogno inseguito per mesi si è realizzato domenica pomeriggio dopo 2 ore, 57 minuti e 3 secondi sotto lo striscione del traguardo di Central Park, un risultato assolutamente di rilievo che poteva addirittura essere più consistente. Ma resta un tempo da grande runner, 822° posto assoluto 62° Italiano sul traguardo e 170° di categoria. Davvero incredibile, se si pensa che al via erano presenti 47 mila partecipanti provenienti da tutto il globo terracqueo.


Più che correre Carvelli sembrava volare, spinto idealmente dai suoi amici, dal suo staff tecnico che anche a migliaia di chilometri di distanza lo ha accompagnato verso questa meravigliosa impresa. Ma spinto soprattutto da una carica che gli ha permesso di superare tutte le difficoltà e le trappole che nascondono le 26 miglia della maratona più importante del mondo. L’ha preparata non lasciando al caso nessun particolare, e i risultati gli hanno dato ragione.
La corsa si è sviluppata secondo le attese, e neppure una febbriciattola che gli ha fatto compagnia durante la vigilia, e un crampetto accusato nel bel mezzo del Bronx, un piccolo segno di cedimento verso Harlem ma niente. Incrollabile, e sospinto anche dalla folla che lo acclamava in tutti i modi “Go Antonio, go”...oppure “Lorenti...”, leggendo il nome dello sponsor che campeggiava in bella evidenza sulla maglietta. Alla vista dell’ultimo chilometro si è sciolto, ha capito che ormai era fatta e percepiva di essere rientrato pienamente nei tempi, mollando anche un po’ il ritmo.


“Un’emozione grandissima - commenta Antonio da New York - e ancora adesso ho i brividi, soprattutto quando ho letto il cartello dell’ultimo chilometro. La gente mi spingeva, sembrava di conoscerli tutti, sono momenti indimenticabili che porterò sempre nel cuore. E di sicuro l’anno prossimo tornerò, perchè sono emozioni che bisogna vivere. E se questa è stata possibile lo devo principalmente al mio sponsor Eucherio Lorenti che ha sostenuto la trasferta: “Dedico tutto a Lorenti, al preparatore, tutor, staff organizzativo, alle persone che sono costrette a letto da malattia. A mia mamma Rosa, Eliana mia sorella, Davide mio fratello, ai colleghi che hanno tifato per me, a mio padre...ma più di tutto a me stesso. Giovambattista, il mio preparatore mi ha detto: “Sei stato perfetto in tutti i passaggi, i miei amici hanno detto: “Sei riuscito a farci stare al computer per 3 ore tifando e patendo con te, quando abbiamo visto che eri all'arrivo ci siamo commossi!”.
Stanco, ma neppure tanto, Antonio si gode il rientro in Italia dove avrà modo di raccontare questa importante esperienza, sia squisitamente tecnica che umana. Il banco di prova di New York superato con classe e autorità, e adesso che assaporato la ribalta, Carvelli ci ha preso gusto e medita altre imprese.