Ospedale Trebisacce: Gallo (Udc), impegno per assicurarne il futuro
“Il mio impegno per assicurare il futuro dell’ospedale di Trebisacce, come per quello di Praia a Mare, non verrà mai meno. Alle associazioni del comprensorio popolare assicuro che come finora è stato, continueranno ad avermi sempre al loro fianco, sui sentieri della ragionevolezza e della concretezza”.
È la risposta che il consigliere regionale della Calabria Gianluca Gallo, vicecapogruppo consiliare dell’Udc, offre all’invito col quale la dottoressa Carmela Maradei, a nome del coordinamento delle associazioni dell’alto Ionio, aveva sollecitato l’impegno dei consiglieri regionali di maggioranza eletti nella Sibaritide a sostegno delle iniziative programmate per evitare la chiusura dell’ospedale. “In questi mesi – ricorda Gallo – non ho mancato, nei convegni come nelle sedi istituzionali, di evidenziare lealmente ed apertamente alcune perplessità in ordine al piano di rientro. In particolare, con riferimento al ruolo degli ospedali di frontiera, non ho mai smesso di sostenere la necessità della salvaguardia degli ospedali di Trebisacce e Praia a Mare, indispensabili per garantire degnamente il diritto alla salute ai territori dell’alto Tirreno e della Calabria citra, evitando l’emigrazione sanitaria”.
Prosegue l’esponente centrista: “Come ho evidenziato intervenendo ieri in Consiglio regionale, aspettative legittime si sono scontrate con una situazione drammatica, eredità d’un passato le cui scelte hanno avuto ricadute pesanti sul presente. Qualcosa, però, si muove: ieri il commissario delegato, incontrando il sindaco di Trebisacce e i delegati del comitato praiese, ha preso atto della bontà delle tesi di chi sostiene l’utilità degli ospedali di frontiera, dicendosi pronto a valutare, per l’avvenire, l’ipotesi di avviare un confronto per la loro rivitalizzazione”. Afferma ancora il vicecapogruppo dello scudocrociato: “Se questo accade, e se con l’atto aziendale ha visto la luce un documento integrativo col quale si chiede alla Regione, al Commissario ed al Tavolo Massicci di voler considerare l’ipotesi di non intaccare la funzionalità dei presidi ospedalieri di frontiera, pur nell’ottica di una loro riorganizzazione, lo si deve anche all’attivismo di chi, come me, ritiene che la questione possa trovare una diversa soluzione nel dialogo e nella programmazione futura”.
Conclude Gallo: “Questa è la strada da percorrere, l’unica oggettivamente praticabile: si tratta ora di superare i pregiudizi dell’Agenzia per i servizi sanitari regionali, poiché è confusa la consapevolezza che alto Ionio e alto Tirreno hanno bisogno non di carrozzoni sanitari, ma di ospedali efficienti e di qualità. Per questo mi sono battuto e continuerò a battermi, senza incertezze né remore”.