Confiscati beni al fratello di un presunto boss di Papanice
Quote azionarie di una societa', un'autovettura e numerosi conti correnti sono stati confiscati, su disposizione del Tribunale di Crotone, a Roberto Russelli, 33 anni, di Crotone, ritenuto esponente dell'omonima cosca mafiosa di Papanice capeggiata dal fratello Leo Russelli. Il provvedimento fa seguito al sequestro degli stessi beni che era stato eseguito nell'ottobre dello scorso anno dalla squadra Mobile di Crotone nell'ambito di un'operazione denominata 'Dirty investments'. In quella occasione la Polizia sequestro' un ingente patrimonio quantificato in circa 50 milioni di euro nella disponibilita' di otto persone, tra le quali anche Roberto Russelli, tutte ritenute affiliate ai clan di Papanice e coinvolte nell'indagine antimafia 'Perseus' avviata dalla squadra Mobile all'indomani dell'agguato in cui ha trovato la morte il boss Luca Megna. A Roberto Russelli sono state confiscate tutte le quote e l'intero patrimonio aziendale della societa' Rugi srl, con sede legale a San Giovanni Lupatoto (Verona), un autocarro Isuzu intestato alla Rugi, tre conti correnti bancari, un libretto postale, due buoni postali, una somma di 242.632 euro. Roberto Russelli e' stato condannato in via definitiva per tentato omicidio, ma proprio ieri e' stato assolto dal giudice dell'udienza preliminare dall'accusa di associazione mafiosa nell'ambito del processo scaturito dall'indagine Perseus.