Università: un corso per la storia della ‘ndrangheta

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Per la prima volta in Italia un'universita' ha istituito un corso per spiegare la storia della 'ndrangheta. L'iniziativa e' dell'universita' Roma Tre e questa mattina il corso e' stato inaugurato nella facolta' di giurisprudenza. Le lezioni inizieranno il 17 marzo, in cattedra saliranno anche il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, e Nicola Gratteri sostituto procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, noto per aver condotto diverse indagini sui narcotrafficanti. L'universita' Roma Tre gia' nel 2004 aveva realizzato un primo corso universitario di storia della mafia. Il corso sara' tenuto dal professor Enzo Ciconte con l'approfondimento per quanto riguarda l'aspetto normativo di Ilaria Merenda. "La 'ndrangheta - ha spiegato il professore Enzo Ciconte - e' oggi l'organizzazione piu' invadente e radicata non solo in Calabria ma in diverse realta' del centro-nord Italia e all'estero. E contemporaneamente la realta' meno studiata. Non ci sono libri di storia della Calabria che parlano della 'ndrangheta e che raccontano questo fenomeno. Certo negli ultimi anni sono aumentati ma se li rapportiamo agli studi sulla camorra e mafia sono minoritari. Invece bisogna capire questo fenomeno, conoscerlo e studiarlo". Nel corso dell'inaugurazione e' intervenuto anche il procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone che ha voluto sottolineare l'importanza dello studio sul fenomeno della 'ndrangheta perche' questa criminalita' organizzata "vive in un cono d'ombra e cresce in un disinteresse mediatico".
"Con la sottovalutazione - ha spiegato il procuratore capo Pignatone - della gravita' del fenomeno della 'ndrangheta si ha quindi una minore attenzione politica e minori risorse. E' un circolo vizioso che deve essere spezzato".
"Negli ultimi tempi - ha detto ancora lo storico Enzo Ciconte - e' cambiata la fisionomia della 'ndrangheta. Nel passato era una fisionomia a basso profilo per non creare allarme sociale. Oggi con l'omicidio Fortugno, la strage di Duisburg e gli attacchi ai magistrati e ai giornalisti la 'ndrangheta cerca di reagire".