I piccoli Comuni calabresi in corsa per aggregare le funzioni entro il 31 Dicembre
Sono tanti i Consigli comunali convocati nei prossimi giorni per ottemperare alle normative delle ultime Finanziarie del governo relative ai Comuni sotto i 5.000 abitanti. Entro il 31 dicembre, infatti, questi Comuni devono obbligatoriamente associare almeno due delle sei funzioni fondamentali: le funzioni generali di amministrazione, gestione e controllo; le funzioni di polizia locale; funzioni di istruzione pubblica che comprende anche l’edilizia scolastica; funzioni nel campo della viabilità e trasporto; funzioni riguardanti la gestione del territorio e dell’ambiente; funzioni del settore sociale. Gia nei giorni scorsi sono state approvate le delibere di aggregazione tra 6 comuni ricadenti sul versante jonico della provincia di Cosenza: si tratta dei Comuni di Cariati, Terravecchia, Scala Coeli, Mandatoriccio, Pietrapaola e Campana.
La Regione Calabria per agevolare il lavoro delle amministrazioni comunali, ha affidato alla Fondazione Field, ente in house e soggetto attuatore del progetto “Unione di Comuni”, il compito di assistere in modo gratuito gli enti nei processi amministrativi. “Circa 30 animatori – ricorda il presidente della Field, Domenico Barile – da settembre stanno incontrando gli amministratori locali in veste di facilitatori dei processi di sviluppo locale e di ammodernamento della pubblica amministrazione, accompagnando e favorendo l’avvio e l’attuazione di politiche, progetti ed iniziative di aggregazione, spiegando nel contempo le opportunità della normativa”.
“Il progetto voluto dal presidente della Regione Calabria Scopelliti – afferma Barile - si è dimostrato lungimirante e di grande utilità per le piccole realtà comunali calabresi, che hanno trovato un valido interlocutore nell’Amministrazione regionale, tramite Field”. “Questa riforma, certamente difficile, complessa ed ormai ineludibile, – conclude Barile - rappresenta per la Calabria un’opportunità unica e preziosa per il rilancio e lo sviluppo dei piccoli comuni, attualmente allo stremo per la mancanza di risorse e l’onerosità della gestione dei servizi”.