Peculato: arrestato ex presidente Field Calabria

Calabria Cronaca

L'ex presidente della fondazione Field, società in house della Regione Calabria, Domenico Barile, è stato posto agli arresti domiciliari per il reato di peculato.

A Barile è stato notificato un provvedimento cautelare emesso dal gip di Catanzaro, Maria Rosaria Di Girolamo, che ha accolto la richiesta del pm Paolo Petrolo. L'inchiesta s'incentra su un ammanco di 500 mila euro dalle casse della Fondazione Field. Barile, nei mesi scorsi, era stato rimosso dall'incarico.

h 19:56 | "Perché - si legge nell'ordinanza di arresti domiciliari emessa a carico di Barile dal giudice per le indagini preliminari di Catanzaro, Maria Rosaria Di Girolamo - quale Presidente della Fondazione Field (Organismo in house della Regione Calabria con personalità giuridica di diritto privato a totale ed esclusivo capitale regionale) e quindi quale pubblico ufficiale incaricato di pubblico servizio, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso anche in tempi diversi perpetrate, avendone per ragioni della predetta funzione il possesso e comunque la disponibilità, si appropriava al fine di profitto della somma di euro 500.000 (somma corrisposta nel tempo dalla Regione Calabria alla Field e versata su un conto presso la Banca Carime) mediante le seguenti condotte: disponendo in data 22/6/2012 a mezzo bonifico bancario il trasferimento della somma di 500.000 euro dal Conto Carime a un Conto acceso presso la Banca Popolare di Bari filiale di Cosenza Mazzini; emettendo successivamente 51 assegni circolari con clausola di non trasferibilità tratti dal Conto della banca Popolare di Bari a beneficio proprio e di soggetti allo stesso legati da rapporti personali ed economico finanziari e, comunque, emessi per soddisfare esclusivamente proprie esigenze private".

Nelle 17 pagine del provvedimento cautelare, notificato all'indagato dai carabinieri, viene meticolosamente ricostruito l'iter seguito dal denaro della Field, con l'analitico elenco degli assegni incriminati - emessi dal 22 giugno al novembre 2012 fra Catanzaro e Cosenza - ricostruito grazie alle indagini dei militari della Guardia di finanza coordinati dal titolare delle indagini, il sostituto procuratore Paolo Petrolo, che ha ottenuto gli arresti domiciliari per Barile - il pm aveva chiesto la custodia cautelare in carcere -. Più avanti il gip torna a ribadire che "Barile ha utilizzato il denaro per porre in essere atti di disposizione patrimoniale non conformi agli scopi della Fondazione Field, appropriandosi del denaro versato dalla Regione Calabria nell'interesse della Fondazione".

Ed il giudice, nell'esporre le motivazioni che hanno portato ad emettere il provvedimento cautelare nei confronti di Barile, non manca di rilevare anche che nonostante a seguito della denuncia del revisore dei conti della Field dell'ammanco riscontrato e delle successive verifiche l'ex presidente avesse comunicato la propria volontà di "ristorare tempestivamente da qualsiasi nocumento patito la Fondazione Field", ripetendo per tre volte l'offerta di restituzione "della somma sottratta dell'importo di euro 500.000" e proponendo un piano di rientro, nessuna somma è poi stata versata.

Questi gli elementi che hanno indotto il gip a ritenere sussistenti per Barile i gravi indizi di colpevolezza insieme, sotto il profilo delle esigenze cautelari, ai "precedenti penali del Barile, per come emergono dal certificato del casellario (si tratta di tre precedenti, tra cui uno in materia di armi)", nonché alla valutazione che "l'indagato potrebbe compromettere la raccolta e la genuinità delle ulteriori attività investigative in corso, prospettate dal pm come necessarie".(AGI)

"Perché - si legge nell'ordinanza di arresti domiciliari emessa a carico di Barile dal giudice per le indagini preliminari di Catanzaro, Maria Rosaria Di Girolamo - quale Presidente della Fondazione Field (Organismo in house della Regione Calabria con personalità giuridica di diritto privato a totale ed esclusivo capitale regionale) e quindi quale pubblico ufficiale incaricato di pubblico servizio, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso anche in tempi diversi perpetrate, avendone per ragioni della predetta funzione il possesso e comunque la disponibilità, si appropriava al fine di profitto della somma di euro 500.000 (somma corrisposta nel tempo dalla Regione Calabria alla Field e versata su un conto presso la Banca Carime) mediante le seguenti condotte: disponendo in data 22/6/2012 a mezzo bonifico bancario il trasferimento della somma di 500.000 euro dal Conto Carime a un Conto acceso presso la Banca Popolare di Bari filiale di Cosenza Mazzini; emettendo successivamente 51 assegni circolari con clausola di non trasferibilità tratti dal Conto della banca Popolare di Bari a beneficio proprio e di soggetti allo stesso legati da rapporti personali ed economico finanziari e, comunque, emessi per soddisfare esclusivamente proprie esigenze private".


Nelle 17 pagine del provvedimento cautelare, notificato all'indagato dai carabinieri, viene meticolosamente ricostruito l'iter seguito dal denaro della Field, con l'analitico elenco degli assegni incriminati - emessi dal 22 giugno al novembre 2012 fra Catanzaro e Cosenza - ricostruito grazie alle indagini dei militari della Guardia di finanza coordinati dal titolare delle indagini, il sostituto procuratore Paolo Petrolo, che ha ottenuto gli arresti domiciliari per Barile - il pm aveva chiesto la custodia cautelare in carcere -. Più avanti il gip torna a ribadire che "Barile ha utilizzato il denaro per porre in essere atti di disposizione patrimoniale non conformi agli scopi della Fondazione Field, appropriandosi del denaro versato dalla Regione Calabria nell'interesse della Fondazione". Ed il giudice, nell'esporre le motivazioni che hanno portato ad emettere il provvedimento cautelare nei confronti di Barile, non manca di rilevare anche che nonostante a seguito della denuncia del revisore dei conti della Field dell'ammanco riscontrato e delle successive verifiche l'ex presidente avesse comunicato la propria volontà di "ristorare tempestivamente da qualsiasi nocumento patito la Fondazione Field", ripetendo per tre volte l'offerta di restituzione "della somma sottratta dell'importo di euro 500.000" e proponendo un piano di rientro, nessuna somma è poi stata versata. Questi gli elementi che hanno indotto il gip a ritenere sussistenti per Barile i gravi indizi di colpevolezza insieme, sotto il profilo delle esigenze cautelari, ai "precedenti penali del Barile, per come emergono dal certificato del casellario (si tratta di tre precedenti, tra cui uno in materia di armi)", nonché alla valutazione che "l'indagato potrebbe compromettere la raccolta e la genuinità delle ulteriori attività investigative in corso, prospettate dal pm come necessarie".(AGI)