Asp Catanzaro: lavoro centro screening tra i più interessanti d’Italia
"Era presente anche la Calabria nella riunione annuale del gruppo italiano screening del colon retto (GISCoR) che si è svolta a Perugia e alla quale hanno partecipato il Centro screening dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, rappresentato dalla dr.ssa Maria Paola Montesi e quello dell’Asp di Vibo Valentia diretto dalla dr.ssa Concetta Amodei e rappresentato dalla dr.ssa Beatrice Grasso. - Comunica una nota stampa - L’occasione ha offerto l’opportunità di dimostrare che anche nel sud Italia esistono realtà che esprimono qualità, come accade per le regioni del nord. L’attività del Centro screening dell’Asp di Catanzaro, diretto dalla dottoressa Montesi, si è rivelata interessante per i risultati raggiunti, un’esperienza messa a confronto con quella dell’Asp di Vibo Valentia. L’idea del lavoro presentato al convegno è stata di paragonare i metodi impiegati a Lamezia e a Vibo nell’organizzazione generale dello screening del colon retto, comparando i risultati.
La caratteristica principale del programma di Vibo Valentia è la partecipazione attiva dei medici di medicina generale, che, incentivati con una tot quota a paziente, consegnano ai propri assistiti le lettere di invito e spiegano loro di cosa si tratta, escludendo le persone che per un qualsiasi motivo di salute non possono fare questo screening.
A Lamezia, invece, si utilizzano di volta in volta le opportunità territoriali: poli sanitari vari, distretti e consultori, che hanno spazi e personale già impegnato nella prevenzione, ma anche locali e personale messi a disposizione da alcuni sindaci particolarmente sensibili alle iniziative che migliorano la salute della popolazione. Ci si avvale, inoltre, dell’opera preziosa di tutte le organizzazioni di volontariato, prima tra tutte e proprio nello screening del colon-retto, la Croce Rossa Italiana, con le sorelle volontarie di Lamezia Terme. Il contributo dei Medici di Medicina Generale è volontario. - Continua la nota - I risultati dei distretti del Lametino e Reventino dell’ASP di Catanzaro sono stati paragonati a quelli del distretto di Tropea dell’ASP di Vibo Valentia. L’adesione all’invito presso l’ASP di Vibo dipende strettamente dalla disponibilità e dalla sensibilità del MMG, variando da un massimo del 76% a un minimo del 10%, con una media del 45%. Presso l’ASP di Catanzaro, invece, il massimo valore di adesione, pari al 51% è stato raggiunto con la sinergia di: forze messe in campo dall’ASP, contributo dei Sindaci e collaborazione con la CRI. La Croce Rossa, nei comuni dove ha condotto interamente l’iniziativa ha permesso di raggiungere il 43% di adesione. Là dove alcuni MMG hanno collaborato spontaneamente, senza alcun incentivo, si è raggiunto il 42%.
Non sono mancati i casi limite, come il 18% di Gizzeria, dovuti alla mancata consegna delle lettere, un problema già segnalato che si è verificato anche in altre zone d’Italia per cui, ad esempio, la regione Umbria ha stipulato un’apposita convenzione con le Poste Italiane, in base alla quale le persone ricevono la lettera di invito con la provetta e addirittura una busta preaffrancata per rispedire il campione raccolto, con l’impegno della posta a consegnarlo entro 24 ore in laboratorio. Si tratta di un accordo specifico a livello regionale. I problemi con il servizio postale spingono, comunque a ritenere più proficua la collaborazione del medico di medicina generale, che garantisce migliori risultati, così come si è dimostrato efficace l’intervento dei comuni e delle associazioni di volontariato, in particolare, quello gratuito e di qualità delle sorelle della Croce Rossa, sinergie di più istituzioni su cui puntare soprattutto in periodi di crisi economica.
L’adesione al secondo livello diagnostico (colonscopia) è maggiore nell’ASP di Catanzaro, dove il paziente è chiamato per un incontro preliminare con il personale sanitario, che spiega cos’è l’esame, perché è necessario e qual è la preparazione. Nell’ASP di Vibo Valentia, invece, il contributo del MMG si limita al primo livello e per il seguito degli accertamenti il paziente riceve per posta la convocazione per l’esame e le relative spiegazioni.
Con riferimento al confronto tra i risultati delle due Asp calabresi la dottoressa Montesi sostiene inoltre che “un dato che andrebbe approfondito è la percentuale di positività che si è rivelata più alta nel territorio della provincia di Catanzaro, rispetto a quello di Vibo Valentia. Sarà opportuno esaminare la significatività quando si avrà un numero maggiore di dati. La cosa che ci ha fatto piacere è che il lavoro da noi presentato come poster scientifico è stato inserito tra i dieci selezionati su oltre 80 poster provenienti da tutta Italia, per fare una presentazione orale più approfondita sul lavoro svolto. Sono stati scelti i poster scientifici ritenuti più interessanti al fine di dare vita a un confronto con gli autori. Ne è scaturito un dibattito interessante, con domande molto pertinenti, che hanno suscitato forte attenzione e partecipazione. Senza dubbio le difficoltà ci sono e le risorse disponibili per lo screening, con particolare riferimento al personale e alle attrezzature, non bastano mai. Ritengo perciò opportuno utilizzare al massimo tutte le risorse, comprese quelle territoriali, intensificando il rapporto con le volontarie della Croce Rossa provinciale e regionale. - Conclude la nota - L’organizzazione ha tra l’altro manifestato la disponibilità a inviare delle volontarie nel Centro screening aziendale per un aiuto qualificato. E’ auspicabile una collaborazione più stretta che può rappresentare un aiuto importante per lo screening del colon-retto che richiede molta attività proprio sul territorio, può favorire un contatto più continuo per dare maggiore visibilità a queste iniziative dell’Asp e incrementare la fiducia della popolazione”."