‘Ndrangheta: a Varese sequestrati beni per 4 milioni di euro
I carabinieri del Comando provinciale di Varese hanno sequestrato beni per quattro milioni di euro riconducibili alla 'Ndrangheta calabrese e situati nelle province di Varese, Milano e Crotone. Il provvedimento è stato firmato dal Tribunale di Milano nei confronti di Giulio Baracchi, considerato il commercialista della 'Ndrina locale di Lonate Pozzolo.
L'uomo era stato arrestato insieme ad gli altri presunti componenti del sodalizio criminoso di stampo mafioso ma dopo pochi giorni era stato scarcerato per uscire definitivamente dall'inchiesta. Il sequestro, tuttavia, viene definito propedeutico alla confisca dei beni da parte del Tribunale di Varese su richiesta della Dda milanese.
A Baracchi in particolare sono stati sequestrati due fabbricati con relativo arredamento, due terreni, una abitazione in villino e un box a Portovaltravaglia, le quote di una società operante nel settore della gestione del personale e vari titoli bancari, il tutto per una stima preliminare di circa tre milioni di euro.
Il provvedimento è frutto delle indagini patrimoniali del Reparto Operativo dei carabinieri di Varese svolte nel 2005 e che hanno portato alla scoperta dell'organizzazione criminale operante nel Basso Varesotto che "grazie alla forza derivante dal vincolo associativo con la cosca madre “Farao-Marnicola” di Cirò Marina, e attraverso gravi azioni di intimidazione e ritorsione, aveva consolidato il controllo di varie attività criminose nella zona e il “condizionamento” di imprenditori acquisendo la gestione di attività economiche afferenti i settori del commercio, dell'edilizia e del mercato immobiliare". L'operazione si inserisce nella strategia di contrasto alle infiltrazioni della 'Ndrangheta in Lombardia e che ha visto in prima linea il Comando Provinciale di Varese.
Già l'11 dicembre 2009 erano stati confiscati altri beni, in particolare una casa a Legnano, un terreno agricolo situato a Cirò Marina, diversi crediti con vari istituti bancari e due autovetture, stimati in un valore complessivo di circa un milione di euro. Nel corso dell'intera operazione sono già stati sequestrati beni per circa 33 milioni.