Crotone. Assessore Lentini sulla lotta all’evasione fiscale
Riceviamo e pubblichiamo nota dell'assessore provinciale Giovanni Lentini in merito alla scelta dell'amministrazione comunale di Crotone di educazione e sensibilizzazione all'evasione fiscale.
La decisione del Comune di Crotone, ed in particolare di Manuela Asteriti, giovane e brillante amministratore cittadino, di avviare un’opera di educazione e di sensibilizzazione per la lotta all’evasione fiscale è senza dubbio positiva e deve trovare disponibilità all’ascolto e alla collaborazione nell’ambito delle molteplici responsabilità e funzioni sociali. Riteniamo giusta ogni azione che rafforzi la legalità e svolga pedagogia civile, essendo fondamentale, per una società ordinata e operosa, il rispetto delle regole, dei doveri propri e dei diritti terzi, la cui violazione incide sulla qualità della vita e sulla libertà dei cittadini di usufruire di beni e spazi che sono nella disponibilità di tutti.
È importante, perciò, accanto al contrasto all’evasione fiscale, combattere quelle forme di abusivismo e di atteggiamenti scorretti che sono diventate una pratica deleteria, spesso non ostacolata, in tante città, in particolare al sud: occupazione di suolo pubblico, deturpazione dei centri storici, traffico selvaggio, inquinamento, aggressione all’ambiente, noncuranza dei doveri civici. Tutto questo determina cadute culturali e dell’etica sociale che ben conosciamo per essere cronaca quotidiana anche nei nostri comuni. Io vorrei che nel nuovo anno che ci apprestiamo a salutare ci fosse una crescita della consapevolezza che comportamenti civilmente evoluti sono la via maestra per vivere tutti meglio e per recuperare i valori della bellezza, dell’utilità pubblica, dell’appartenenza a un sistema sociale che in tanto regge, in quanto sostenuto dall’accettazione da parte di ciascuno di noi di diritti e di doveri.
È un risultato che non si ottiene senza l’adozione di misure, anche amministrative, che determinino orientamenti, obblighino, in qualche modo, ad adeguare stili di vita e modelli culturali, educhino i cittadini a considerarsi parte di un tutto e non monadi anarchiche senza legge e senza prescrizioni. La società è un mosaico in cui ogni pezzo della composizione contribuisce a formare il disegno, non un collage casuale di schegge impazzite. Mi rivolgo in particolare ai giovani: essi devono essere i primi testimoni e protagonisti di una nuova gerarchia di idee. Sta a loro - per il livello culturale acquisito rispetto ad altre generazioni; per la sensibilità dimostrata verso la salute del pianeta e, quindi, del proprio piccolo, quotidiano pianeta; perché, infine, dovranno costruirsi con le loro intelligenze e risorse morali il migliore dei mondi in cui vivere – tracciare il solco di un rinnovato legame di amicizia tra l’uomo e l’ambiente, tra il cittadino e la norma che tutela la dignità personale e collettiva.
Ben vengano iniziative che mirano a diffondere la conoscenza dei meccanismi che disciplinano il corretto funzionamento di un ordinamento sociale. Ma spesso alle giovani generazioni non vengono dati gli esempi migliori; e spesso la negligenza amministrativa, la pratica avvilente del fare finta di non vedere o di non sapere, la preminenza data a interessi elettoralistici o clientelari, portano alla mortificazione dei principi di legalità, allo svilimento dell’interesse pubblico, alla convinzione che, in fondo, è inutile amare la propria città e desiderare di vederla rispettata, impreziosita, “coccolata”, perché, tanto, ognuno fa impunemente quello che vuole. Noi adulti abbiamo troppi errori sulla coscienza, troppe colpe verso i nostri figli. Adesso è tempo che si approprino del loro avvenire e ce lo tolgano dalle mani.
Con l’augurio che nel nuovo anno i giovani siano il motore principale del cambiamento, auspico che da loro venga la spinta a superare ritardi, arretratezze mentali e culturali, pigrizie e ipocrisie. Mi aspetto una ventata di libertà che parta dalle scuole, da internet, dai social network, dai luoghi di aggregazione giovanile e travolga il mondo vecchio costringendoci tutti ad aprire porte e finestre e a fare entrare il futuro. Era ed è ancora usanza dalle nostri parti, con l’arrivo del nuovo anno, buttare dai balconi roba vecchia per simboleggiare che si desidera rinnovare e lasciarsi alle spalle il passato. Ecco, facciano proprio così, i giovani: buttino virtualmente quello che sa di muffa, di stantio, che è insopportabile freno alla necessità di aria pulita e fresca e ci aiutino a capire che un altro mondo ed un altro futuro è possibile e che bisogna costruirlo.
Con l’occasione formulo a tutti i più fervidi auguri di Buon Natale e Buon Anno, sperando che la concordia e la buona volontà ci guidino nella nostra quotidiana attività e nei nostri sentimenti.