Vibo, ‘ndrangheta minaccia giornalista:"pensi alla sua famiglia”
"Invece di rompere ... ogni giorno con la cosca Soriano, che non esiste e non e' mai esistita, pensi di piu' alla sua famiglia che e' meglio per tutti." E' questo il tenore delle pesanti minacce indirizzate, ancora una volta, al giornalista Nicola Lopreiato, capo servizio della "Gazzetta del Sud" a Vibo Valentia. Ad inviarle, dal carcere di Cosenza, Leone Soriano indicato dagli inquirenti figura al vertice dell'omonimo clan di Filandari, nel Vibonese. Stavolta le minacce non sono rivolte solo al giornalista, ma in modo esplicito anche alla sua famiglia. Nella lettera di due pagine, il Soriano tira in ballo anche esponenti delle forze dell'ordine ed ex amministratori comunali di Filandari riempendo di improperi gli uni e gli altri. Di recente la famiglia Soriano e' stata al centro dell'operazione" Ragno" e prima ancora alla "Rotarico", condotta dai carabinieri di Vibo Valentia e della Dda di Catanzaro, che ha portato all'arresto di otto suoi componenti, fra cui appunto Leone Soriano e due cognate. Inchiesta che mette a nudo le pressioni che il gruppo Soriano avrebbe esercitato su Filandari e sui centri limitrofi, tanto da portare il gip distrettuale Antonio Rizzuti a rilevare nell'ordinanza che "senza timore di essere smentiti, le comunita' di Filandari, Arzona, San Costantino e Ionadi appaiono ridotte, nei casi piu' fortunati,a una serie di comparse senza diritti e senza dignita', uomini e donne condannati a vivere lontani dalla storia, senza la Costituzione, senza la legge, senza alcuna garanzia di sicurezza per l'incolumita' personale e per i beni, in balia di forme di prepotenza e di arroganza cosi' brutale e poco sofisticata da rasentare l'incredibile". Il giornalista, vittima dell'intimidazione ha consegnato la lettera minatoria alla stazione dei carabinieri di Vibo Valentia.