Il Procuratore di Paola: “Non sembra un furto quello della statua di S. Francesco”
"Non sono stati svitati i supporti, ma la statua è stata violentemente strappata dalla sua sede, ce ne sono le tracce". Lo dice Bruno Giordano, il Procuratore della Repubblica di Paola, che ha sentito i sommozzatori dei carabinieri di Messina che ieri si sono immersi nel mare antistante la cittadina del tirreno cosentino, per una prima ispezione del fondale. È qui che era posta la statua sottomarina di San Francesco di Paola, scomparsa alla fine di dicembre. Le risultanze delle prime ispezioni "ufficiali", dopo quelle, numerose, effettuate dal Gruppo Subacqueo Paolano, avvalorerebbero quindi la tesi dell'asportazione accidentale del manufatto e non quella di un furto. Sarebbe dunque stato un peschereccio a portarsela via, per sbaglio, con la sua rete a strascico, che comunque è illegale.
Giordano dice di più. "Non sarebbe un furto: se l'hanno strappata dal fondo e poi abbandonata, inconsapevolmente, si tratterebbe solo di danneggiamento colposo, ma questo non è un reato. Ci da' solo il presupposto per un'azione risarcitoria da parte degli aventi diritto. Ma non è un reato", afferma il procuratore di Paola. Che conferma pure che, se si trattasse di un peschereccio d'altura, questo dovrebbe avere anche un transponder satellitare che comunica alle Capitanerie di Porto la sua posizione, per ricostruirne la rotta in ogni momento. Ma i transponder si possono anche spegnere. Le ricerche sono continuate anche oggi, da parte dei sub del Gruppo Subacqueo Paolano, senza alcun esito. Domani si prevede una giornata di riposo. Sono otto giorni che, con qualunque condizione del mare, i sub dell'associazione, che sono stati anche i promotori della posa della statua sul fondale, si stanno immergendo senza sosta.