L’on. Pacenza (Pdl) sulle modifiche alle legge per le vittime della criminalità

Calabria Politica
Salvatore Pacenza

“È una spinta decisiva alla diffusione della cultura per la legalità in Calabria la modifica approvata dal Consiglio regionale che offre più tutela e aiuti alle vittime della criminalità”. Così il presidente del Comitato regionale per la qualità e la fattibilità delle leggi, Salvatore Pacenza, sulle modifiche e le integrazioni approvate all'unanimità dal Consiglio regionale riguardanti la normativa regionale in materia di sostegno alle vittime della criminalità contenute nella Legge regionale 16 ottobre 2008 n. 31.

“La vera svolta – puntualizza l’onorevole Salvatore Pacenza – è che la tutela si estende, oltre che alle vittime del terrorismo e della criminalità, anche ai testimoni di giustizia. Un passaggio che molti imprenditori, ma anche privati cittadini testimoni di giustizia, avevano richiesto. È un fatto di civiltà che si concedano dei benefici, a carico dell'amministrazione regionale, per chi intende denunciare soprusi e angherie da parte della criminalità organizzata. Il tutto avverrà ovviamente nei limiti della normativa nazionale e regionale.

Le modifiche prevedono l'erogazione di borse di studio (per ogni anno di scuola di primo e secondo grado e corso universitario) per far continuare i giovani di queste famiglie in difficoltà a studiare; ma innovativi sono anche l'erogazione di contributi a compensazione di oneri tributari regionali fino ad un massimo del 25%, le agevolazioni per l'uso del sistema di trasporto regionale e il riconoscimento di titoli di preferenza nei bandi regionali, provinciali, comunali che assegnano contributi di qualsiasi tipo in attuazione di politiche abitative di edilizia residenziale. La Calabria, con questa normativa, ha fatto oggi un passo in avanti di una certa entità sotto il punto di vista del contrasto al fenomeno della ‘ndrangheta e della criminalità organizzata in generale. Norme che forse farebbero bene ad adottare anche le altre regioni del nord Italia non certo immuni da questo fenomeno deviato di portata internazionale”.