Crotone. Muro di San Domenico parla la ditta Pizzuti

Crotone Attualità

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa dell'avvocato Francesco Pizzuti della Pizzuti r.e. s.r.l., e l'ingegnere Luigi Pizzuti dell'Immobiliari Pizzuti s.r.l.

"Pur non essendo nostro costume polemizzare in pubblico, preferendo dedicarci da oltre 60 anni all'esercizio con coscienza e correttezza della nostra attività imprenditoriale, ci tocca rispondere alle affermazioni del cosiddetto "comitato cittadini via Firenze " al solo fine di ristabilire la verità in merito a una serie di inesattezze, sarebbe meglio dire fandonie o peggio calunnie, che il suddetto comitato sparge ai quattro venti nel tentativo di arruolare alla propria causa: Istituzioni pubbliche, Organi di stampa, Organi giudiziari Associazioni ambientaliste e chissà chi altri. Soggetti questi che hanno sinora dimostrato di non raccogliere la proposta di arruolamento in quanto riteniamo siano consapevoli che le affermazioni del comitato, oltre ad essere inesatte, tendono a tutelare non interessi pubblici ma gli interessi privati di alcuni nostri concittadini decisi a scendere in guerra per difendere la propria personalissima "vista mare" fregandosene di: previsioni di PRG, interessi pubblici, diritti di altri privati, indotto economico, risanamento urbanistico e quant'altro si ponga fra loro e l'agognata visione. Sempre ammesso, ma non concesso, che tale "vista mare" sia realmente compromessa. Ma veniamo ai fatti.

Muro di San Domenico:
E' tutto scritto nella convenzione, basta leggerla. La ricostruzione del muro non è, ovviamente, un'opera di urbanizzazione - né primaria né secondaria - per cui essa non rientra fra gli oneri a carico dei lottizzanti. Si tratta, in altre parole, di un'opera pubblica qualunque che serve per rendere fruibile Corso Mazzini dopo che un muro non armato, costruito, non certo da noi, oltre trent'anni fa come barriera rispetto a un fosso è crollato. L'Amministrazione, dovendo intervenire con propri fondi, ha dunque deciso di richiederci la sua completa ricostruzione, con modalità architettoniche di pregio e insieme ad altri lavori di sistemazione: abbiamo accettato e, dunque, potremo scontare l'importo massimo di 250.000 euro (a fronte di un costo effettivo per l'opera ben maggiore) dagli oneri concessori. Il fatto che l'aggiudicazione dell'opera sia avvenuta a fronte di un corrispettivo di Euro 285.000 significa, perciò, che la differenza è totalmente a nostro carico (senza che, lo ribadiamo vi fosse in capo a noi alcun obbligo). Inoltre, da tale somma sono esclusi oneri ulteriori derivanti da progettazione, sicurezza, direzioni lavori, indagini geologiche e varianti in corso d'opera.

Altri oneri a carico dei lottizzanti:
Al costo del muro bisognerà aggiungere, sempre a nostro carico, gli oneri per la realizzazione di una strada con relativi accessori e parcheggi che metterà in comunicazione via Roma con via Firenze, che non sarà quindi più una strada chiusa che provoca continui disagi. Anche tale costo, sebbene non previsto dal PRG a carico dei lottizzanti, verrà sostenuto da noi su richiesta del Comune. Ci siamo assunti anche tale onere proprio per bonificare e rendere funzionali anche le aree limitrofe al comparto nell'interesse, questa volta, anche degli attuali residenti tra cui i componenti del "comitato". Ciò ha comportato per le nostre società un onere, a cui non eravamo obbligati, di ulteriori 80.000 euro circa.

Permuta dei diritti edificatori:
Si è proceduto applicando rigorosamente le previsioni del PRG con oggetto il comparto in questione e applicando la percentuale di permuta già adottata in altri comparti situati in posizione analoga a quello in questione. Inoltre, bastava leggere e riportare fedelmente convenzione e elaborati tecnici per comprendere che la permuta da trasferire al Comune non sarà "un piccolo edificio, ecc.ecc. " come affermato dal comitato, ma un edificio di 1.134 mq. di superficie coperta oltre garage per circa 300 mq., di 4 piani fuori terra, prospiciente il Corso Mazzini e quindi in un'area del tutto sgombra da baracche. Invece, è l'altro edificio privato (per intenderci: quello destinato a essere diviso in appartamenti e venduto dalle nostre società) che insiste su via Roma e la cui edificazione dovrà essere preceduta dal risanamento definitivo, a cura dei lottizzanti, di uno degli ultimi resti della cosiddetta "Shangai", vergogna storica della nostra città ora "nobilitata" dal "comitato", a cui i lottizzanti cercheranno definitivamente di porre rimedio con proprie risorse.
Insomma, tutto il contrario di quanto affermato dal comitato!

Enormi fabbricati, colata di cemento, ecc.ecc.
L'indice edificatorio del comparto in questione è uno dei più bassi, se non il più basso, di tutti i comparti analoghi previsti dal PRG. Su di una superficie di poco meno di 26 mila mq. del comparto l'impronta a terra degli edifici in elevazione è pari a poco più di circa 3 mila mq., incluso l'edificio da cedere al Comune di Crotone. Pertanto solo il 12,5 per cento dell'area viene coperto dai fabbricati, mentre il resto sono servizi, verde, strade, ecc. ecc.

Proprietà dei suoli
La proprietà dei suoli è naturalmente dei lottizzanti. La procedura di usucapione avviata riguarda alcune stradine private, pertinenze dei lotti di nostra proprietà, di fatto mai realizzate ma individuate nel frazionamento catastale redatto negli anni 60, che possediamo da lungo tempo e che comunque oggi ricadono all'interno dell'area di lottizzazione.
La normativa naturalmente ci consente di agire in tal modo.

Concludendo, e con riserva di accertare nelle dovute sedi se le iniziative e le affermazioni del comitato possano dar luogo a fattispecie rilevanti sia penalmente che civilmente, siamo di fronte a un caso in cui interessi privati spacciati per pubblici finiscono, con enfasi, per far premio sulla reale esigenza collettiva di vedere risanata e ammodernata una parte della città attraverso una regolare ed equilibrata programmazione urbanistica improntata a criteri di perequazione, convenienza per l'Amministrazione, non invasività, sviluppo economico e perseguimento di onesti fini imprenditoriali. Concludendo un'altra volta: è troppo chiedere ai mezzi d'informazione di essere consultati nel momento in cui si dà ampio spazio a chi parla di noi, in modo che il lettore o il telespettatore ricevano un'informazione completa?"