Catanzaro: confermata condanna per violenza sessuale e rapina
La Corte d'appello di Catanzaro ha confermato oggi la condanna a otto anni di reclusione a carico di Ion Gheorghe Ciceu, cittadino rumeno di 31 anni, finito in carcere il 13 ottobre 2010 con le accuse di violenza sessuale aggravata, porto illegale d'arma e rapina, a seguito dell'aggressione subita da una coppia di fidanzati nella pineta di Giovino, a Catanzaro. I giudici (presidente Marchiano', consiglieri Care' e Marrazzo) hanno accolto la richiesta del sostituto procuratore Raffaela Sforza, che ha insistito perche' fosse confermata la responsabilita' di Ciceu e la condanna a carico dell'uomo, proprio come ha fatto l'avvocato di parte civile Concetta Nunnari. Il primo grado per l'imputato - difeso dall'avvocato Michele Stranieri - si concluse il 27 luglio scorso, davanti al giudice dell'udienza preliminare, Emma Sonni, che porto' a termine il giudizio abbreviato - che e' valso all'imputato lo sconto di pena di un terzo - infliggendo a Ciceu oltre agli otto anni di reclusione, anche le pene accessorie dell'interdizione perpetua dai pubblici uffici e da qualsiasi ufficio attinente alla tutela e alla curatela, e dell'interdizione legale per la durata della pena, nonche' imponendogli di risarcire il danno alle vittime. Ciceu, secondo le accuse che gli sono state mosse sulla base delle indagini della squadra mobile di Catanzaro, e che gli costarono l'emissione di un fermo da parte del sostituto procuratore della Repubblica Alberto Cianfarini, sotto la minaccia di una pistola - solo dopo il fermo rivelatasi finta ma priva del tappo rosso di riconoscimento - avrebbe violentato una ragazza di 20 anni che si era appartata in localita' Giovino con il fidanzato 30enne, trascinandola fuori dall'auto di quest'ultimo, che a sua volta fu costretto a rimanere in macchina. Dopo lo stupro l'aggressore rapino' i fidanzati portando via tre banconote da venti euro ciascuna. Proprio quella somma i poliziotti ritrovarono in possesso di Ciceu, cui arrivarono grazie alla pronta denuncia delle vittime che effettuarono un puntuale riconoscimento dell'aggressore. Il rumeno - che si trovava in Italia con un visto turistico dal 2009 -, all'interno della roulotte dove viveva aveva anche la pistola giocattolo descritta dalla coppia di fidanzati. Due giorni dopo il giudice per le indagini preliminari di Catanzaro, Tiziana Macri', convalido' il fermo, disponendo la custodia cautelare in carcere a carico di Ciceu che preferi' restare in silenzio di fronte al giudice, avvalendosi della facolta' di non rispondere.