Mercato ittico di Schiavonea, la proposta di Lega Pesca
Per Salvatore Martilotti bisogna provare a ripartire con obiettivi prioritari il rilancio della struttura all’ingrosso e l’istituzione di quella al consumo per assicurare un futuro alla pesca di Schiavonea. In Calabria - si legge in una nota di Lega Pesca Calabria - la filiera ittica da tempo sta attraversando un momento di grave crisi confermata dai dati reali: diminuzione delle imbarcazioni , degli occupati, delle catture e del valore della produzione. Sono molte le cause di questa situazione, in particolare l'entrata in vigore con il 2012 delle nuove normative comunitarie, insieme alle già note scadenze delle deroghe previste dal Regolamento 1967/2006, in particolare le cosiddette pesche speciali. Ma a Schiavonea – dichiara Salvatore Martilotti Responsabile regionale di Lega Pesca Calabria - piove sul bagnato per le continue incertezze gestionali del Mercato Ittico che potrebbe mettere in ginocchio l’intera economia ittica locale. Tuttavia,grazie all’intervento della Commissione Straordinaria del Comune di Corigliano Calabro si sono accesi i fari sulla grave situazione finanziaria della società di gestione della struttura localizzata in ambito portuale. Come è noto il locale Mercato Ittico sin dalla sua istituzione è stato gestito da una società consortile a r.l. mista pubblico-privata partecipata per il 97,50% dal Comune di Corigliano Calabro e la restante quota da soggetti privati. La gestione è stata caratterizzata da continue perdite che per “l’anno 2010 sono pari a 149.891,72 euro”. Dopo i rilievi della Corte dei Conti, abbiamo apprezzato la costituzione di un gruppo di lavoro per formulare una proposta complessiva di rilancio dell’intera struttura.
A parere di Lega Pesca,invitata al tavolo tecnico, - continua Salvatore Martilotti - bisogna provare a ripartire con un progetto ambizioso: la costituzione di un Consorzio Pesca, ovvero una O.P. - Organizzazione di Produttori con il coinvolgimento di tutti gli operatori introducendo così una forma giuridica riconosciuta in ambito comunitario. Nell’attesa di questo obiettivo, ne’ facile ne’ scontato, il Comune può guidare l’intero processo attraverso un riposizionamento nella tipologia di mercato passando da un mercato alla produzione, che non ha mai funzionato in quanto tale, ad un mercato a posteggio. Il Comune dovrebbe continuerà ad essere proprietario della struttura anche per rafforzare il concetto di mercato ittico come presidio di legalità dell’economia ittica locale. Inoltre, per valorizzare la piccola pesca costiera, contestualmente sarebbe necessario istituire il mercatino ittico al consumo nella stessa area mercatale per garantire i piccoli produttori, rafforzare le condizioni di agibilità legale e ottimizzare la gestione con l’obiettivo di puntare decisi a : “Schiavonea paese del pesce al consumo” con l’ adozione del marchio di qualità “Il pesce trasparente di Schiavonea”. Di fatto Schiavonea diviene polo ittico di assoluto interesse regionale. Fermo restando che bisognerà procedere alla valorizzazione del ruolo dell’Istituto di Credito che gestisce la cassa mercato, sarebbe altresì necessario procedere alla privatizzazione dei servizi esistenti e quelli da istituire. In questa direzione si verrebbero a creare nuove opportunità lavorative con la possibile costituzione di nuove società cooperative allo scopo di gestire i servizi esistenti e da istituire. Per Lega Pesca – conclude il Responsabile regionale Salvatore Martilotti - la gravità della situazione non ammette ulteriori ritardi: se alle legittime attese dell’economia ittica locale si dovesse corrispondere con scelte già sperimentate per la loro inadeguatezza gestionale, con soluzioni parziali, il rilancio organizzativo e funzionale del mercato ittico e l’ ipotesi del “Polo Ittico di Schiavonea” possono diventare una mera chimera.