Teatro. Nino Racco di scena a Cotronei con “Meridion”

Crotone Tempo Libero
Nino Racco

Venerdì 23 marzo alle ore 20:30 secondo appuntamento della "Trilogia di Primavera - Assoli d'autore" programmata nell'ambito delle attività della Residenza teatrale "Le Arti del Gesto". Nino Racco presenta "Meridion", spettacolo in progress, che si costruisce e decostruisce sera per sera davanti al pubblico, nel solco di quella particolare abilità improvvisativa e comunicativa tipica dei cantastorie. Canti, racconti brevi o lunghi, ballate, aneddoti, memorie, quasi un diario meridionalista per una “contemplazione critica” del Sud. Un affondo nelle radici poetiche e filosofiche che costituiscono certamente la risorsa primaria per un rinnovato e moderno meridionalismo. Motivo fondamentale dello spettacolo è il pathos e il linguaggio poetico della cultura popolare e cantastorie con testi di Ignazio Buttitta, Rosa Balistreri, Ciccio Busacca e dello stesso Nino Racco. Momento centrale è il racconto della tragedia di Marcinelle: 136 minatori italiani, la maggior parte meridionali, persero la vita nella miniera belga in quel lontano agosto 1956. Stilisticamente ritroviamo quell’incontro o fusione tra Cantastorie Teatro e Canzone, quel muoversi fra tradizione e sperimentazione, che da più di venti anni contraddistingue e rende unica l’arte e la teatralità di Nino Racco. “Meridion” si presenta infine come ulteriore “manifesto” per la conservazione e lo sviluppo dell’arte teatrale e cantastoriale, per una comunicazione interumana e creativa sganciata dal sapere dominante e televisivo.

Nino Racco incomincia la sua carriera di attore di teatro nei primi anni ottanta in maniera assolutamente autodidatta. Fino all’incontro decisivo, nel 1982, con Jerzy Grotowski ed il Teatro Delle Sorgenti: del maestro polacco serberà la solida impostazione etica del teatro. Verso la fine degli anni ottanta inizia una ricerca sempre più personale che lo condurrà alle radici della teatralità meridionale: la riscoperta dell’antica tradizione dei cantastorie e la possibilità di un rinnovamento della sua figura e della sua funzione.