Lamezia, La Destra: “chi si assumera’ la responsabilita’!”
Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Domenico Furgiuele segretario cittadino de La Destra e Luigi Taverna dirigente cittadino Movimento Territorio e Lavoro
“Ancora silenzio dall’amministrazione, dopo la ridistribuzione delle deleghe comunali, la sfiducia al presidente Muraca e le relative polemiche scaturite, non ci resta che registrare come Il Pd prenda sempre più parte al mantenimento dello status quo, e quindi come sia sempre più corresponsabile e protagonista del prossimo fallimento della città. Il prossimo consiglio comunale, previsto per giorno 2 aprile, convocato da un presidente del consiglio sul quale pende una sfiducia controfirmata da dodici consiglieri, ne sarà l’ennesima dimostrazione. Ora che la nave affonda, non basta nascondersi dietro alla conclamata “sordità del sindaco”, per la città che sta per essere abbandonata definitivamente a se stessa, occorrerebbero prese di posizione nette, in grado di lasciare un segno storico, atti politicamente capaci di creare rottura e discontinuità con le attuali inadeguatezze e criticità. Una “taglio” che richiederebbe grande coraggio, una virtù di cui forse non è provvisto il centrosinistra, ma che non è sicuramente prerogativa di tutta la classe politica dirigente della città, in cui al contrario si ritrova soltanto, e soprattutto nella deputazione Romana e Regionale, la massima espressione della più “putrida conservazione” dei ruoli acquisiti. Negli ultimi decenni, dalla “bufala” della Biofata allo “sproposito” della Zona franca urbana, governanti di tutti gli schieramenti hanno illuso e ingannato i cittadini lametini, costruendo sulla disperazione degli stessi lussuose posizioni di potere. Con un progressismo capovolto, attraverso strategie ed azioni più o meno dirette, una ristretta “casta” ha potuto fare razzia della città della piana. Oggi probabilmente tocca a Speranza. Utilizzando il “sistema Pompiere” il primo cittadino, oltre ad essere capace di offuscare e spegnere puntualmente i fuochi delle polemiche, verosimilmente “ agisce” sul territorio attraverso una ridotta cerchia di “super dirigenti” di fatto “braccio operativo” della complessa macchina burocratica. Un team di favoriti che, ben nascosti nel “ventre molle” del comune, utilizzano un potere discrezionale ed esecutivo tale da rendere gli assessori inutili burattini, d'altronde l’amministrazione ha sempre dimostrato di poterne fare a meno. Così, uffici bandiscono ed affidano finanziamenti a cooperative, associazioni ed Arci che, a “buon diritto”, gestiscono centinaia di migliaia di euro che, tra “portare a spasso i rom”, “sfoltire qualche pianta” e “progettare integrazioni”, mantengono in piedi da anni carrozzoni improduttivi, ma fatti di persone che hanno famiglia con tanto di cittadinanza Lametina, sic! Non sappiamo quanto tutto ciò stia costando in termini economici all’ente comunale, quel che è certo è che le conseguenze di eventuali “buchi di bilancio” se non si agirà in tempo, peseranno sulle spalle di quanti, nonostante oggi siano passivamente “maggioranza di governo”, nelle prossime campagne elettorali verranno “stritolati” tra responsabilità indirette e “l’antipolitica” da esse generate, che in città è oramai dirompente.”
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