Detenuto tenta il suicidio in carcere, salvato da agente
Un detenuto di 25 anni, italiano, rinchiuso nel carcere di Reggio Calabria, che aveva tentato il suicidio, e' stato salvato da un agente di polizia penitenziaria, Franco Denisi, segretario locale del Sappe. A rendere noto l'accaduto, che risale ad alcuni giorni addietro, e' lo stesso sindacato di polizia penitenziaria. L'agente, appena iniziato il servizio, alle 7 del mattino, durante il consueto controllo, si e' accorto che il detenuto non era nella stanza; guardando dallo spioncino del bagno lo ha visto appeso alle grate della finestra. Dopo essere entrato velocemente nella cella l'agente ha sollevato il detenuto sulle sue spalle ed ha cercato di allentare il rudimentale cappio fatto con i lacci delle scarpe. In quel momento l'agente era da solo in sezione, quindi, ha continuato a tenere la persona sulle sue spalle chiamando aiuto a gran voce. Dopo circa cinque minuti e' giunto un altro collega; insieme sono riusciti a tagliare il laccio ed hanno praticato al detenuto un lungo massaggio cardiaco. Dopo un po'il giovane ha iniziato a dare i primi segni di vita. "Non immaginavo di riuscire a salvargli la vita - ha riferito Denisi - Quando sono entrato in cella il volto del detenuto aveva assunto un colore violaceo che dava l'idea di una persona gia' morta." Il detenuto era ristretto da circa un mese a Reggio Calabria, dove si trova tuttora ed era in carcere per vari procedimenti, tra i quali uno per pedofilia, per cui era isolato dagli altri reclusi, cosi' come avviene per tutti i soggetti che sono condannati o imputati per reati di questo tipo. Il detenuto, successivamente, ha voluto ringraziare personalmente l'agente che gli aveva salvato la vita. "Nel carcere di Reggio Calabria - fa sapere il sappe - sono ristretti 320 detenuti, a fronte di una capienza di 180 posti. Il personale di polizia penitenziaria dovrebbe essere di 199 agenti, mentre ce ne sono circa 140, perche' 50 sono distaccati in altre sedi".