Movimento “Parliamone” sostiene dipendenti Fondazione Campanella
“La mancanza di risposte ai dipendenti della Fondazione Campanella da parte dei politici calabresi è a dir poco vergognosa. Crediamo che la vicenda debba immediatamente essere discussa non solo in sede regionale, ma anche in sede nazionale, con assunzione di responsabilità dirette da parte del Ministro della Sanità e del Tavolo Massicci, perché la chiusura del Polo Oncologico avrà ricadute drammatiche sui lavoratori ma soprattutto sui pazienti”. Lo dichiara Ivan Mancuso, rappresentante del Movimento civico “Parliamone” di Catanzaro, al quale aderiscono numerosi cittadini.
“A parte l’iniziativa dell’on.le Franco Laratta, del PD, che condividiamo in toto, ci piacerebbe sapere che cosa hanno fatto i parlamentari catanzaresi per la Fondazione Campanella, ma soprattutto vogliamo sapere quali sono le reali intenzioni dei due soci fondatori della Campanella, Regione e Università, visto che ancora non si è arrivati alla firma del tanto atteso protocollo d’intesa. E vorremmo anche conoscere le reali intenzioni dei sub-commissari del Piano di rientro, che - a nostro avviso - non hanno ancora ben compreso l’importanza sociale che riveste ormai il Polo Oncologico”.
“Dal presidente Scopelliti e dall’intera giunta regionale - continua Mancuso - attendiamo risposte concrete urgenti, soprattutto perché egli ha più volte affermato che i dipendenti del Polo Oncologico sarebbero stati tutti tutelati. L’unica soluzione possibile ci sembra essere quella proposta nei giorni scorsi dal segretario dell’Ugl sanità che ha testualmente detto: “i posti di lavoro si possono salvare soltanto se la Fondazione rimarrà ente di diritto privato fino alla chiusura del piano di rientro”. Credo sia questa la strada giusta, ma per “vivere” sino a quella data (primi mesi del 2013), la Fondazione ha bisogno di adeguati finanziamenti che certamente non possono essere i soli 18 milioni di euro previsti per l’anno 2012. “Ci chiediamo - conclude il rappresentante di “Parliamone” - perché la Fondazione debba avere contabilizzati i fondi regionali sulla base dei Drg e non dei posti letto attualmente assegnati, così come invece avviene per tutte le altre strutture private. Ma neanche questo è vero perchè lo scorso anno la Fondazione ha prodotto più di 21 milioni di euro. Un caos che l’assessorato alla sanità ha l’obbligo morale di chiarire, altrimenti siamo tenuti a pensare che i conti si aggiustano in base alle convenienze”.
Non condividiamo nemmeno il fatto che alcuni dirigenti dell’assessorato facciano sempre velatamente intendere che la mancata erogazione dei fondi nei tempi dovuti sia da imputare alla direzione generale della Fondazione che, secondo questi dirigenti, non trasmette nei tempi dovuti i riepiloghi mensili. Conoscendo molto bene la grande professionalità di alcuni dipendenti della Fondazione, ci sembra quanto meno offensivo parlare in questi termini nei confronti di chi lavora dodici ore al giorno, dico dodici ore, pur avendone pagate sei. E’ ora di dire basta a questo andazzo. E’ ora di parlare chiaramente ai dipendenti perché meritano tutti risposte positive definitive, se non altro per la grande professionalità con cui hanno lavorato in questi anni, sopportando lungaggini burocratiche regionali inaccettabili. Invitiamo domani tutti i politici e i candidati sindaci e consiglieri di Catanzaro che hanno a cuore le sorti dei pazienti oncologici e soprattutto dei lavoratori, a partecipare al sit-in che effettueranno a partire dalle ore 9 i dipendenti davanti alla sede dell’Assessorato alla sanità di Via Buccarelli. Non per una solidarietà di facciata, bensì per trovare insieme la strada da percorrere e porre fine a questa penosa (dal punto di vista politico) vicenda”.