La “Fondazione Campanella” continua a navigare in acque tempestose
"Voci di chiusura, erogazioni regionali che tardano ad arrivare, la decisione presa giorni fa dal Consiglio d’amministrazione dell’Ente di non inserire ulteriori pazienti nelle liste d’attesa, 270 dipendenti che rischiano il posto di lavoro: la Fondazione “Tommaso Campanella” continua a navigare in acque tempestose. - comunica una nota stampa - Ma c’è chi non vuole, nemmeno per un istante, prendere in seria considerazione l’ipotesi che presto potrebbe non esistere più questo Centro regionale d’eccellenza per la cura e la ricerca dei tumori. Sono coloro che sono stati salvati dentro le pareti di questa struttura e che non smettono di gridare la loro rabbia contro “un’ingiustizia insopportabile”, come definiscono la probabilità che il polo oncologico di Germaneto possa chiudere le porte.
“Poche sono le cose della nostra regione di cui possiamo vantarci – sostiene la signora Teresa M., giunta tempo fa, presso la Fondazione Campanella, quasi priva della possibilità di respirare e ora di nuovo lì per ordinari controlli -. Questo Ente fa parte di quelle poche cose e gente come me che è stata strappata alla morte solo grazie alla professionalità dei medici che lavorano qui, non può tacere dinanzi alle folli ipotesi di cui si sente parlare in questi giorni”. “Quando sono stata ricoverata nel reparto di Chirurgia toracica, – prosegue la signora Teresa – l’impressione che ho avuto è che tutto funzionasse alla perfezione. Impeccabili sia i medici che gli infermieri”. - Continua la nota - La testimonianza della signora Teresa è solo la voce di un coro che urla il bisogno che sia data la possibilità alla Fondazione “Tommaso Campanella” di continuare a tenersi in vita, è la voce di chi vede riavvicinarsi l’incubo di dover nuovamente affrontare lunghi e sacrificanti viaggi per ricevere le cure necessarie.
L’emigrazione fuori regione dei pazienti curati nel polo oncologico di Germaneto, che è riuscito a osteggiare tale fenomeno, appare, infatti, come un nemico da scongiurare: “Non vogliamo assolutamente – dice la signora Rosetta F. – che chiuda questo centro e che ci costringano a fare ciò che facciamo qui altrove. Se qualcuno può dare ascolto a chi di questa struttura ha veramente bisogno, noi chiediamo che ce la lascino perché per noi è vitale”.
E, intanto, mercoledì mattina è stata convocata dal Cda una conferenza stampa a cui sono stati invitati politici e figure istituzionali, affinché possano prendere visione della struttura che potrebbe essere costretta a dire no ad altri malati."