Fondazione Tommaso Campanella, paziente: non merita di essere messa in dubbio

Catanzaro Salute

"Seppur sempre accesi rimangono i riflettori sul momento non felice che sta attraversando la Fondazione “Tommaso Campanella”, il personale dell’Ente non si lascia distrarre. - Comunica una nota stampa - E neanche le minacce di chiusura della struttura disturbano chi, con passione, continua a prestare la sua opera.

A lodare la professionalità dei medici del polo oncologico di Germaneto, questa volta, è il giovane E. G., rimasto gravemente ferito in un agguato nei pressi di Soriano Calabro domenica 30 marzo. Il 24enne calabrese è stato trasportato presso il reparto di Rianimazione dell’Azienda Mater Domini che ha subito chiesto una consulenza di Chirurgia toracica ai medici della Fondazione Campanella, i quali, essendosi rivelato un caso di loro competenza, lo hanno preso in cura insieme ai colleghi della Cardiochirurgia. Cinque le pallottole che hanno raggiunto E. G. al cuore, al fegato, al polmone, alla milza e al torace. Le condizioni in cui il giovane è arrivato presso la struttura ospedaliera catanzarese non lasciavano ben sperare, ma ora è pronto per tornare a casa."

“Il suo stato di salute era molto grave, i proiettili avevano provocato parecchi danni”, conferma il dottore Merola dell’equipe di Chirurgia toracica.

“Sono arrivato qui da morto. Ora parlo, mi muovo e sto per tornare a casa”, sono le parole pronunciate da E. G. ancora visibilmente scosso da quanto accaduto, ma “straordinariamente felice di essere stato riportato in vita”.

“Credo che nulla sia sufficiente per ringraziare tutti coloro che si sono presi cura di me e che mi hanno salvato – prosegue -. Non avrei potuto trovare ambiente migliore per essere curato. Gentilezza ed estrema professionalità sono le cose che più mi hanno colpito”. “In questi giorni ho anche avuto modo – conclude il 24enne – di apprendere che questa magnifica struttura potrebbe chiudere. Il mio è un accorato appello affinché ciò non avvenga. La mia esperienza la dice lunga sulla qualità della Fondazione, la cui permanenza non merita di essere messa in dubbio”.