Lavoro nero e integrazione, l’alternativa solidale
Agricoltura in crisi, lavoro nero, immigrazione e integrazione. Questioni aperte al Nord quanto al Sud. E’ l’Italia unita a soffrirne. Tra gli antidoti, ad un’involuzione dietro l’angolo e della quale liberarsi, un’alternativa è suggerita dall'economia solidale. Al cuore della quale, la reciproca fiducia e le relazioni umane prevalgono sugli algoritmi economici. Le persone, con le loro storie, vengono prima del profitto. Un pensiero lungo ed un complessivo giro di boa, rispetto ad abitudini e pratiche commerciali consolidatesi in Occidente, che ha gambe e testa in molte regioni, soprattutto meridionali. E’ questo il messaggio finale emerso e lanciato dagli incontri nelle scuole e presso le sedi istituzionali, con il mondo associativo, intellettuale e quello sindacale, svoltisi in occasione dell'ultimo sbarco in piazza (SIP) degli scorsi 30 e 31 marzo a Bergamo, città simbolo, insieme a Genova e a Firenze di una vera e propria rivoluzione dal basso. – Dalle piazze della consapevolezza fino ai banchi di scuola, i produttori della RETE SUD (RESSUD), coadiuvati dalle reti dei gruppi di acquisto (GAS) e dai distretti di economia solidale (DES), hanno discusso di sostenibilità, di azzeramento dei pregiudizi, di costruzione di nuove reti, della necessità di fare sistema, dell'importanza di dotarsi di piattaforme logistiche, di riappropriazione dei propri territori attraverso il recupero delle tradizioni e dell’identità/memoria dei luoghi, di buone pratiche in agricoltura, di sperimentazione di nuove cultivar, di differenziazione, di qualità del prodotto, di accesso alla terra e di formazione. – L’appello nato dal SIP di Bergamo è rivolto anzi tutto alle migliori realtà produttive del sud e del nord: abbattere le diffidenze e mettersi in gioco perseguendo obiettivi comuni e condivisi.
Oltre al valore etico e pedagogico, i SIP si stanno caratterizzando per metodo e strutturazione. Tanto ai territori che si propongono quanto ai produttori che si candidano ad aderire al progetto, si chiede di farlo nel rispetto del codice etico-valoriale adottato dai più. Si chiede inoltre il coinvolgimento dei territori e delle realtà affini. Ciò presuppone un grosso lavoro di sensibilizzazione e di capacità inclusiva nei propri contesti. Implica altresì, un'assunzione di responsabilità da parte dei proponenti che si traduce, ad esempio, anche nel rinunciare, nell'immediato, ad uno sbarco nelle proprie piazze; quest’ultimo potrebbe tradursi infatti in un momento poco rappresentativo e determinante per la crescita di del proprio territorio. – Ed è proprio per ottimizzare il raggiungimento di questi obiettivi che è stato pensata ed organizzato il corso per facilitatori di reti locali. Suddiviso in tre moduli, il corso si terrà, per la prima volta nel centro sud, in Basilicata, Sicilia e Calabria. Organizzato dalla Ressud e promosso dal Tavolo RES è rivolto a quanti, nei territori sono impegnati nella costruzione di Reti di Economia Solidale. Obiettivo dichiarato è far emergere, a partire dalle pratiche concrete, la figura di un facilitatore di rete capace di leggere il territorio ed i suoi bisogni, di coglierne le potenzialità, di riconoscere le complessità,di stimolare e facilitare la partecipazione degli attori coinvolti nello sviluppo di nuovi processi. Saranno preferiti metodi partecipativi e strumenti di facilitazione finalizzati a garantire la partecipazione attiva degli iscritti e a costruire contesti di relazione formativa basati su un rapporto di condivisione di esperienze e di competenze. Il primo modulo si terrà dal 20 al 22aprile a Matera; il secondo, dall’11 al 13 maggio a Serra Guarnieri, Cefalù (Palermo). A Decollatura (Catanzaro), dal 1° al 3 giugno si terrà, invece, il terzo modulo.
I prossimi sbarchi in piazza sono programmati per domani, sabato 14 a Marsciano in Umbria, e domenica 15 a L’Aquila in Abruzzo. Lo sbarco nazionale dei Gas, intitolato "verso l'economia delle relazioni e dei luoghi", è previsto nelle Marche, alla Golena del Furlo da venerdì 22 a domenica 24 giugno 2012.