Ordigno esploso a Condera: due gli arresti della polizia
Ieri pomeriggio è giunta sull’utenza 113 una segnalazione inerente una forte esplosione verificatasi all’interno di un appezzamento di terra.
I primi accertamenti esperiti sul posto da personale della Squadra Mobile hanno permesso di accertare la presenza di due giovani con vistose ferite lacero contuse, che avevano bisogno di immediate cure mediche.
Nella tarda serata, Giuseppe Zema, 19 anni e Pasquale Marcianò, 38 anni, sono stati tratti in arresto ai sensi dell’art. 380 2° comma lettera g) c.p.p., in quanto colti nella quasi flagranza del delitto di illegale fabbricazione e detenzione di esplosivi.
Gli accertamenti esperiti immediatamente da personale del nucleo Antisabotaggio del XII Reparto Mobile di Reggio Calabria, hanno confermato la natura altamente pericolosa dell’ordigno in fabbricazione, la cui esplosione ha provocato un cratere con diametro di circa 50 cm e profondità 20 cm in cui si sono rinvenuti residui di materiale esplosivo. Secondo quanto poi dettagliatamente valutato, l’esplosivo utilizzato può essere quantificato in più chilogrammi.
Tracce ematiche sono state rinvenute a circa 5/7 metri dal presunto luogo dell’esplosione e sul posto è stata trovata una tenaglia sporca di sangue, sottoposta a sequestro, presumibilmente utilizzata dai due per fabbricare l’ordigno che sarebbe poi esploso.
I due sono adesso a disposizione, in stato di arresto, dell’A.G. competente e sono in corso ulteriori approfondimenti di carattere investigativo finalizzati a verificare eventuali complicità e finalità dell’azione criminosa.