Omicidio Duro: nessuna sorveglianza speciale per gli imputati
E' stata dichiarata inammissibile la richiesta avanzata lo scorso 27 marzo dalla Procura della Repubblica di Catanzaro di applicare misure di sorveglianza speciale a quattro dei cinque imputati maggiorenni condannati per l'omicidio pluriaggravato di Nicola Duro, idraulico incensurato di 26 anni, ucciso a Catanzaro il 17 giugno 2010, davanti un bar di viale Isonzo, nella zona sud del capoluogo.
Era stato chiesto ai giudici che venisse applicata la misura dell'obbligo di dimora nel comune di residenza per la durata di quattro anni nei confronti di Donato Passalacqua, 41 anni, ritenuto uno dei capi carismatici degli zingari di viale Isonzo, a Catanzaro, accusato di essere il mandante dell'omicidio Duro, ed il figlio appena maggiorenne di quest'ultimo, Antonio Passalacqua, che ha ammesso di essere l'esecutore dell'omicidio, entrambi condannati a 30 anni di reclusione il 19 novembre scorso al termine dei giudizi abbreviati. Per loro è stato già presentato appello. La misura, per la durata di tre anni, era stata chiesta anche per Samuele Pezzano, 21 anni, che secondo l'accusa avrebbe accompagnato con l'auto e poi atteso il killer sul luogo in cui Duro è stato ucciso, e Domenico Romagnino, che assieme al minorenne M. P., avrebbe attirato la vittima sul luogo dell'agguato su precisa richiesta di Donato Passalacqua per una ricompensa di 600 euro, entrambi gia' condannati a sedici anni di reclusione.
I giudici del tribunale di sorveglianza hanno però ritenuto l'istanza inammissibile per carenza dei presupposti richiesti.