Imu, scarsa adesione dei comuni del crotonese all’iniziativa del sindaco Vallone
Scarsa adesione dei comuni all'iniziativa del sindaco di Crotone, Peppino Vallone, che aveva convocato i suoi colleghi per discutere sulla questione dell'Imu, che sta per abbattersi sulle amministrazioni comunali e, soprattutto sui cittadini della città capoluogo e della provincia. Sono stati solo 7 i comuni che si sono presentati nela sala consiliare di Crotone: Cotronei, Mesoraca, Crucoli, Melissa, Verzino e Cutro. Tutti hanno manifestato le difficoltà, nonostante la situazione attuale, di poter assicurare anche i servizi minimi essenziali, a causa dei tagli dei trasferimenti statali e all'incertezza legata al gettito dell'Imu.
La situazione nelle parole dei sindaci di Crotone, Peppino Vallone e di Melissa, Gino Murgi.
“Un’imposta comunale che di comunale ha solo il nome”. Ha sintetizzato così il sindaco di Crotone Peppino Vallone la sua introduzione sulla Imposta Municipale Unica di cui si è discusso stasera nella sala consiliare con gli altri sindaci della provincia di Crotone.
“Partiamo da un dato incontrovertibile proprio oggi reso noto dal Governo: i comuni della provincia di Crotone subiranno un taglio complessivo ai finanziamenti statali di 6.600.000 €, per il solo Comune di Crotone si parla di 3.300.000 €. Questo significa che sono a rischio tantissimi servizi come ad esempio i trasporti scolastici o la mensa scolastica” ha aggiunto il sindaco Vallone.
Poi l’IMU su cui c’è incertezza sui criteri di applicazione. Incertezza che si riverbera sui comuni e sui cittadini. “Anche la ventilata rateizzazione” ha aggiunto il sindaco di Crotone “è una disponibilità solo apparente da parte del Governo”. L’IMU corre su due binari. Sulla parte che va allo Stato i sindaci non possono incidere. Anche contabilmente si seguono due strade e questo trasforma i sindaci in semplici esattori. “Eravamo il front office con i cittadini, oggi con l’IMU siamo il braccio esattoriale del Governo” ha sottolineato il sindaco di Cotronei Nicola Belcastro.
Sulla non equità nel rapporto imposta servizi si è espresso il sindaco di Verzino Franco Parise e sulla necessità di essere compatti sul tema si è soffermato il sindaco di Melissa Gino Murgi. A rischio sono anche i bilanci comunali perché così come stanno le cose non vi è coerenza tra accertamento ed effettiva riscossione. Ma il tema centrale sono i cittadini sui quali non si può fare gravare una imposta che non si presenta equa nel rapporto richiesta/servizio.
I sindaci sono comunque pronti alla mobilitazione sul tema: condivideranno un documento da presentare all’ANCI nazionale chiedendo di farsi interprete presso il Governo della necessità di intervenire immediatamente per fornire certezza in merito ai bilanci comunali, fare chiarezza sull’IMU evidenziando anche le particolari contraddizioni rispetto alla autonomia di gestione dei sindaci e dei comuni e fare leva anche sulla stretta imposta dal patto di stabilità. I sindaci si sono dichiarati anche pronti a scendere in piazza il prossimo 24 maggio a Venezia dove è prevista la riunione del Consiglio Nazionale dell’ANCI e dove, a livello nazionale, si sta preparando una manifestazione alla quale parteciperanno sindaci provenienti da tutto il territorio nazionale.