Saracena, domande e tanti applausi per Voltarelli
Dalla musica all'importanza del dialetto, dal successo futile dei talent show al famoso caso del testo rivisitato di “Onda Calabra”, dalla condizione della scuola di oggi al coraggio di parlare senza paura dando voce alla Calabria che vuole cambiare. Sono, questi, alcuni dei temi toccati dall'artista e cantautore calabrese Peppe Voltarelli durante il faccia a faccia ospitato ieri all'auditorium degli Orti Mastromarchi, con i numerosi studenti degli istituti superiori di Saracena. Domande e tanti applausi.
Un particolare elogio al nuovo auditorium è stato fatto dall'artista Peppe Voltarelli. Questa è un'opera -dice l'artista- che merita solo apprezzamento e non critiche perchè oltre ad essere bella, è utile per tutta la comunità.
La tappa del cantautore calabrese, si è inserita in un percorso di incontri con le scuole che, l'artista sta abbinando in tutte le città toccate dallo rappresentazione dal titolo “Il Viaggio, i Padri e l'Appartenenza”. Lo spettacolo verrà ospitato oggi, martedí 24 Aprile al Teatro Unical di Rende, venerdí 27 al Teatro Siracusa di Reggio Calabria e sabato 28 Aprile al Politeama di Lamezia.
Non solo studenti, ma anche numerosi cittadini hanno partecipato all'incontro di ieri. Un auditorium particolarmente attento al dibattito aiutato dal prezioso assist del Prof. Angelo Pandolfi. L'incontro è iniziato con una breve proiezione del film “Doichlandia” regia del famoso regista saracenaro Giuseppe Gagliardi che racconta il viaggio musicale di una band nei ristoranti calabresi in Germania, attraverso le facce degli emigranti. Peppe Voltarelli ha poi ripercorso, le tappe della sua carriera, da quando ancora faceva parte del gruppo “Il Parto delle Nuvole Pesanti” ad oggi che ha intrapreso la carriera da solista. L'artista, si è poi soffermato su numerose tematiche attuali che, simpaticamente e con disinvoltura ha denunciato. Dall'importanza della scuola, che oggi viene meno su tanti aspetti, piuttosto che al senso dei talent show, che oltre ad essere solo commerciale, è tutt'altro che umano. Oppure al fatto che l'arte non deve essere competitiva come lo sport o, ancora, a non avere paura di migliorare la nostra condizione. Voltarelli, infine, ha esortato i giovani ad intraprendere altre vie o percorsi, seppure più lunghe, ma, migliori per arrivare ad un successo che sia duraturo nel tempo.
A concludere con maestria, l'artista con il solo aiuto di una chitarra ha movimentato l'auditorium con 3 brani: da “Sta Città” a “Il Paese dei Ciucci” e infine, a grande richiesta il tormentone “Onda Calabra”.