Sviluppo, fondazione Calabria Roma Europa: ripartire da piccoli comuni per rinascita
Ripartire dai piccoli comuni per rilanciare lo sviluppo della Calabria e agganciarla al resto d’Italia e d’Europa. E’ questa la strada da percorrere per togliere la regione e i piccoli borghi dall’isolamento in cui si trovano.
La Fondazione “Calabria Roma Europa”, presieduta dal consigliere di Roma Capitale Domenico Naccari, è convinta che la rinascita di questa terra passa attraverso la valorizzazione del patrimonio storico e culturale di tutte le piccole realtà presenti in Calabria. Da Altilia, piccolo centro del Savuto guidato da Pasqualino De Rose, il presidente della Fondazione lancia la sfida per affermare il loro diritto alla sopravvivenza, consapevole «dell’enorme potenziale» che esprimono i comprensori calabresi. Il convento di Altilia diventa la sede per parlare di storia e religione di un borgo nato venti secoli orsono, il luogo che conserva la memoria e l’identità di un popolo che resiste alle tentazioni della modernità con l’orgoglio del proprio passato e le speranze di un futuro migliore. Alla presenza dei parlamentari Giovanni Dima e Mario Pirillo, del consigliere regionale Nazzareno Salerno, di amministratori del Saluto e due esperti in storia e tradizioni artigianali, Domenico Naccari ha spiegato che occorre "fare rete e andare oltre gli individualismi per superare le difficoltà del momento.
I comuni – ha detto - sono l’avamposto tra le istituzioni e i cittadini". Ad Altilia il ponte di “Annibale” testimonia il collegamento fisico che esisteva due millenni fa tra Roma e la Calabria. Oggi Naccari si richiama a quel "ponte ideale" per rafforzare il legame tra due lembi distanti tra loro ma accomunati dalla medesima storia. Dobbiamo tutti insieme – ha aggiunto il delegato del sindaco di Roma Alemanno - contribuire a costruire una Calabria migliore facendo leva sulle bellezze naturali, sulla straordinaria cultura e sul patrimonio paesaggistico e ambientale. Ciascuno con le sue peculiarità, con le proprie tradizioni, cercando di superare gli steccati di appartenenza partitica"- La Fondazione “Calabria Roma Europa” - ha del resto ricordato Nazzareno Salerno – è nata per dare risalto al patrimonio calabrese al di là dei campanili politici. E’ un luogo di confronto aperto a tutti, soprattutto per i tanti sindaci calabresi che oggi vivono enormi disagi socio-economici». Il sindaco De Rose ha esaltato il ruolo dei piccoli comuni. "Sono centrali nella vita dei cittadini. Abbiamo il dovere di recuperare il nostro passato e costruire quel sentimento unitario che può portare benefici a tutte la comunità". Recuperare quella memoria – aveva affermato Antonella D’Angelis, dell’esecutivo della Fondazione, "perché la memoria è il collante delle future generazioni". Il parlamentare Giovanni Dima, dopo aver esaltato le caratteristiche della regione e il "buon lavoro della Fondazione di Domenico Naccari" ha posto l’accento sui "limiti infrastrutturali" della Calabria con particolare riferimento alla Salerno Reggio Calabria.
"A fronte di 450 chilometri di autostrada i tratti ammodernati sono 370 chilometri. Gran parte dell’ammodernamento è fuori dalla nostra regione". Anche Dima ha richiamato all’unità, soprattutto «all’unità politica europea». D’accordo con lui l’europarlamentare Mario Pirillo che ritiene "necessaria l’unione politica in Europa. Unità che però deve partire dal basso e non calata dall’alto". L’esperto Gianfranco Ferrari ha ripercorso la storia e la religione di Altilia mentre Gabriele Ferrari, ha esposto la tradizione dei maestri scalpellini molto rinomata nel piccolo borgo. Alla convention sono stati presentati altri 11 comuni aderenti a “calabria Roma Europa”. Erano fra gli altri presenti il sindaco di Colosimi Raffaele Rizzuto, quello di Bianchi, Francesco Villella, il sindaco di Cellara, Paolo Lucio Fera, il sindaco di Parenti, Antonio Riga, il sindaco di San Pietro a Maida, Pietro Putame e amministratori di Grimaldi, Belsito, Santo Stefano di Rogliano e altre realtà del comprensorio. Il sindaco di San Giovanni in Fiore ha dato delega a rappresentare il comune ad Giovanni Iaquinta, assessore alla cultura del grosso centro silano.