Piano sanitario. Chiappetta (Pdl), ragionare insieme su come definire il futuro
“Aver avuto davanti la necessità, l’urgenza e le difficoltà di attuare e rendere pienamente operativo il Piano di Rientro dal debito sanitario è stato, nei fatti ed incontestabilmente, uno degli elementi che ha segnato la parte iniziale della consiliatura e l’attività della Giunta Regionale. - È quanto si legge in una nota stampa Gianpaolo Chiappetta, Capogruppo Pdl in Consiglio Regionale – È bene ricordare che all’inizio del nostro percorso esisteva un debito del sistema sanitario regionale i cui contorni e le cui cifre non erano nemmeno ben definite, sembrava nei fatti una vera e propria leggenda che – a seconda di chi la raccontava – era più o meno grave; averlo quantificato con esattezza ed aver avviato con determinazione il Piano di Rientro ci consente oggi di essere in grado di guardare al futuro senza la spada di Damocle di un sistema economicamente destinato al collasso.
E’ stata ed è un’azione non priva di difficoltà e sacrifici, le stesse che affronta chiunque è costretto – per dovere civico, morale e di governo – a farsi carico e risolvere errori storici, inefficienze sedimentate, disorganizzazioni costose; va da sé che la parola fine non può essere pronunciata ancora, ne tantomeno è possibile rilassarsi alla luce dei risultati ottenuti. L’obiettivo di un sistema sanitario efficiente, efficace, economicamente privo di squilibri è un imperativo categorico non solo e non tanto perché qualcuno – fuori dai confini regionali – ce lo chiede ma soprattutto per rendere pieno e concreto il diritto alla salute dei nostri corregionali; certo è che i passi compiuti e la ferma volontà che li hanno accompagnati sono precondizioni di una nuova possibile e condivisa prospettiva. L’esaurimento della fase che coincide con l’osservanza di tutti gli obblighi imposti dal Piano di rientro ed il superamento – in un futuro non tanto lontano – della condizione emergenziale che abbiamo dovuto affrontare non può non interrogare tutti i protagonisti della vita politica regionale; la maggioranza che avrà ottenuto un risultato concreto e l’opposizione messa di fronte all’opportunità – ma io penso anche al dovere – di contribuire alla definizione di un nuovo Piano sanitario Regionale.
Quest’ultimo dovrà infatti essere la direttrice lungo la quale l’intero sistema – superata l’emergenza e con la concretizzazione di importanti e nuove infrastrutture ospedaliere – dovrà raggiungere standards qualitativi degni di un paese civile e con la valorizzazione del patrimonio di professionalità di cui – nei nostri ospedali – disponiamo. E bene ha fatto il collega Salerno, Presidente della Commissione Sanità, a voler affermare solo ieri che tutto ciò è qualcosa che riguarda la Calabria del domani e la salute dei suoi cittadini, ci riguarda tutti perché impone scelte di responsabilità e di coraggio e quando questi due elementi operano insieme non vi può non essere – quale presupposto – un dialogo nell’interesse della Calabria intera. Io credo che nelle prossime settimane non potrà non affrontarsi anche questo tema, e cioè come la maggioranza - che ha l’obbligo ed il dovere del governo - ed un’opposizione - che condivida percorsi di modernità e non abbia pregiudizi di parte – possano e debbano ragionare insieme su come definire il futuro percorso della sanità calabrese. Abbiamo tutti l’obbligo di costruire una Regione nella quale le risorse non vengano disperse, le professionalità mortificate, i territori non adeguatamente garantiti nei servizi; restituire ai cittadini la fiducia e proiettare un’immagine della Calabria lontana dagli sprechi e dalle inefficienze del passato sono obiettivi che interrogano la coscienza di noi tutti, nessuno escluso”.
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