Cgil, Sposato: la chiusura dei tribunali sono un segnale di debolezza dello Stato
Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Angelo Sposato, Segretario Generale Cgil Pollino Sibaritide Tirreno
Se le voci ricorrenti, di fatto non confermate dal Ministero della Giustizia, di soppressione del Tribunale di Rossano corrispondono alla realtà, lo Stato commetterebbe un grave errore di valutazione, facendo un doloroso arretramento alla lotta contro la ndrangheta e indebolirebbe fortemente il senso di una rinnovata fiducia verso le istituzioni, che le associazioni e i cittadini della intera sibaritide hanno dimostrato e rivolto in questi ultimi anni verso gli organi della giustizia e dello Stato. Presso il Tribunale di Rossano, vorremmo ricordare, si stanno celebrando importanti processi contro la criminalità organizzata e la ndrangheta, e per la prima volta in Italia, in uno di questi, sono state ammesse numerose parti civili tra cui la CGIL. Riteniamo che questa impostazione di riforma della Giustizia, del tutto ragionieristica e inadeguata al contesto attuale, non tenga conto del grande bisogno di equità e giustizia che viene dai territori e dalla gente comune, e non tiene conto della problematicità ambientale che tale spoliazione innesterebbe nell’opinione pubblica, nella coscienza dei cittadini e nel contesto di partecipazione democratica di legalità in un tessuto sociale già di per sé compromesso e spaventato.
Nelle diverse campagne di sensibilizzazione alla legalità abbiamo sempre ribadito e pensato che la criminalità e la ‘ndrangheta si combatte solo, se a fianco del prezioso lavoro che fanno le forze dell’ordine e la magistratura, si innesta una nuova stagione, che alimenti dal basso un nuovo impegno civile e promuova la cultura della legalità, invocando il ruolo della famiglia, delle associazioni, del mondo cattolico, del sindacato, della buon a politica e di tutte le forze sane del paese. Ci chiediamo, come è possibile alimentare e sostenere questo impegno civile e culturale se chi, come in questo caso il Goiverno, invece di sostenerlo, lo reprime con la soppressione di interi apparati giudiziari? Per queste ragioni, occorre, nelle prossime ore, una mobilitazione generale di tutto il territorio per alimentare e far rinsavire la buona politica, e se necessario, appellarsi al Presidente della Repubblica. Non è buona politica, quella che pensa di fare riforme di questa portata in un momento di grave crisi economica e sociale, senza avere il consenso popolare, sopprimendo i luoghi della giustizia e i presidii di legalità, come in questo caso il Tribunale di Rossano, lasciando interi territori senza la presenza dello Stato e della Giustizia.
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