Cittadinanzattiva –TDM: lettera aperta al Prof. Rocco Nostro
Riceviamo e pubblichiamo una lettera a firma della Cittadinanzattiva-Tribunale per i Diritti del Malato
"Egregio Direttore Generale,
è da diverso tempo che si parla del piano di rientro regionale e dei piani attuativi locali che riguardano la sanità dei cittadini calabresi e crotonesi in particolare. Cittadinanzattiva-TDM aveva più volte lamentato che i DPGR n. 18 e n. 106 evidenziavano contraddizioni, confusione ed incertezze sul modo di organizzare una seria politica sanitaria. Cittadinanzattiva-TDM non disconosce le responsabilità degli amministratori precedenti che hanno consentito la retrocessione a sede di presidio spoke l’ospedale San Giovanni di Dio di Crotone, ma ritiene anche che il commissario Scopelliti non stia attuando una politica sanitaria idonea a razionalizzare e riqualificare il servizio sanitario regionale. D’altra parte l’ultima delibera del piano aziendale locale, riguardante la rete assistenziale ospedaliera che Lei ha presentato con il dott. Giuseppe Fratto, direttore dell’U.O. programmazione sanitaria, non dà segnali di cambiamento positivi. Quali provvedimenti sono stati programmati in seguito alla riduzione dei posti letto per garantire l’erogazione dei servizi sanitari? Il taglio dei P.L. che corrisponde a circa il 40% di quelli iniziali si deve accompagnare ad un reale potenziamento di assistenza territoriale e ad un adeguato modello di ricovero diurno in modo da velocizzare la diagnosi e la cura di alcune patologie, utilizzando sale operatorie, spazi e personale sanitario formato e dedicato. Quale spazio si è dato alla prevenzione, alla diagnostica e all’emergenza-urgenza? Ha tenuto conto il dott. Fratto che nel n. DPGR n. 18 nell’analizzare la sanità privata si evidenziano situazioni di grave criticità in chirurgia? Nello stesso DPGR si afferma inoltre che nel privato non ci dovrebbero essere duplicazioni del pubblico, ma solo integrazioni. Si arriva all’assurdo che nell’ASP di Crotone nella area chirurgica si hanno più posti nel privato che nel pubblico, contraddicendo quanto detto nel DPGR n. 18. Nulla è stato programmato per riequilibrare il rapporto tra personale amministrativo e sanitario; si è pensato ad accorpare, ridimensionare o chiudere reparti, servizi e ambulatori; non si è adeguato il numero degli infermieri e degli operatori sanitari ai bisogni dei pazienti ricoverati, ma sono state create inspiegabilmente strutture complesse nell’area amministrativa dove si erogano mensilmente un numero eccessivo di ore di straordinario. Cittadinanzattiva-TDM sottolinea che nell’atto aziendale 2011, paragrafo 2.1, si legge quanto segue: “l’Azienda riconosce tra i propri valori fondanti la centralità del cittadino…, a tal fine assicura la partecipazione del cittadino sia come singolo che tramite le associazioni di volontariato e di tutela dei diritti alle fasi di programmazione delle attività, … nel rispetto della vigente normativa nazionale e regionale”. Cittadinanzattiva-TDM si dichiara sempre disponibile ad un incontro per poter riproporre tutte le osservazioni fatte precedentemente e presentare nuove osservazioni per una proficua collaborazione."
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