Carceri, Vibo Valentia presente alla firma del protocollo tra ministero giustizia, Anci e Dap

Vibo Valentia Attualità

Firmato a Roma, il 20 giugno, protocollo d'intesa siglato tra il ministero della Giustizia, l'Anci e il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria sull'avvio di un programma sperimentale di attività promosse dai Comuni, in favore delle comunità locali, con la possibilità di coinvolgere detenuti che abbiano i requisiti di legge per svolgere lavoro esterno al carcere. A siglare il Protocollo - illustrato in una conferenza stampa - nella sede dell’Anci sono stati il ministro della Giustizia Paola Severino, il presidente dell’Associazione nazionale dei Comuni Graziano Delrio, il capo Dipartimento amministrazione penitenziaria Giovanni Tamburino e il delegato Anci e sindaco di Padova Falvio Zanonato.

All’incontro presente anche il Sindaco della Città di Vibo Valentia, giunto a Roma per l’importante riunione dell’Italcementi, che ha inteso, con la presenza in sede, la piena condivisione del Comune di Vibo Valentia al principio ispiratore del Protocollo: quello di attuare pienamente ciò che la Costituzione prescrive sul criterio di umanità che le pene devono rispettare e sulla necessità che tendano alla rieducazione del condannato.

Nel corso dell’incontro il Sindaco ha testimoniato l’esperienza già avviata dal Comune di Vibo Valentia e apprezzata dal Ministro Severino, realizzata grazie all’incessante lavoro e alla collaborazione dell’Assessore all’Ambiente, Pietro Comito, del Dirigente al ramo, Demetrio Beatino e del Direttore Casa circondariale di Vibo Valentia, dr. Antonio Galati.

“Grazie ad un colloquio informale con il direttore del carcere di Vibo Valentia- ha spiegato il Sindaco Nicola D’Agostino nel corso dell’incontro Anci- abbiamo avviato un progetto che coinvolge a rotazione 20 detenuti nella raccolta differenziata all’interno del penitenziario. Questo lavoro è importante non solo per loro, ma anche per tutta la comunità vibonese.

Abbiamo avuto qualche difficoltà burocratica- ha proseguito- per l’inserimento all’interno del carcere delle persone che lavorano per la ditta esterna che gestisce per il Comune l’appalto della raccolta differenziata. E questo ha comportato un ritardo di circa sei mesi sull’avvio dell’attività.

Ad oggi - ha concluso- il progetto è partito con risultati anche tangibili. La raccolta differenziata, svolta all’interno del carcere, ha consentito un aumento della percentuale della raccolta complessiva in città”.

Le quantità di raccolta differenziata all’interno del complesso penitenziale sono riportate nel seguente prospetto