Cosenza, l’Invasione dei bambini
Con la street parade dei bambini e delle bambine che hanno animato nei giorni scorsi l’ultimo tratto dell’isola pedonale di Corso Mazzini, si concluderanno, oggi 4 luglio, i primi tre giorni dell’invasione dei bambini, evento che ha avuto come tema l’incontro tra diverse culture.
Vi è grande soddisfazione per i riscontri conseguiti già nella prima fase delle “mini-invasioni”: la grande partecipazione dei bambini e delle loro famiglie, anzitutto, testimonia quanto sia significativo, all’interno del Festival delle Invasioni, il tentativo di restituire centralità alla presenza dei cittadini più piccoli, nella convinzione che garantire spazi alla loro creatività e al loro protagonismo possa contribuire alla costruzione di una città anche a loro misura.
In secondo luogo si è rivelata particolarmente felice la collaborazione tra diverse organizzazioni del territorio, alcune delle quali si occupano nello specifico dei nostri piccoli migranti: l’iniziativa, infatti, coordinata da “La Cooperativa delle donne – ludoteche comunali”, si è contraddistinta per il contributo determinate del MOCI, della Kasbha, del Raggruppamento Temporaneo d’Imprese “La Città dei Ragazzi” e del Centro Rodari per la Musica. Il mettere in rete le diverse competenze ha consentito, di fatto, la costruzione di un cartellone di attività capaci di restituire senso al tema dell’intercultura, affidando a chi arriva da terre lontane il racconto di sé e della propria cultura.
A partire da questi felici presupposti, oggi, nella grande Sala-Mantra, allegro ed estivo animale dipinto sull’asfalto dai piccoli che hanno partecipato al laboratorio curato da Gianluca Salamone, troveranno spazio i ritmi afro brasiliani ed i racconti creati e coordinati dalla vulcanica Lindara Nobre Costa. Gli abiti dal mondo, realizzatii nel corso del laboratorio curato da Meruska Staropoli, daranno ulteriore vivacità al già coloratissimo evento.
A fare da cornice alla street parade, vi sarà un laboratorio di racconti culinari curato dal libanese Hussein Al Nabouche che, attraverso una degustazione di dolci siriani e libanesi, narrerà l’identità del suo popolo.