L’osservatorio minori chiede l’abrogazione del codice tv e minori
“Abolire il Codice di autoregolamentazione Tv e Minori”: è quanto chiede il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori e consulente della Commissione parlamentare per l’Infanzia, alla cui stesura ha contribuito, proprio nell’anno in cui si celebra il decennale del varo. “La mancata applicazione per inerzia dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e l’assenza di sensibilità da parte delle emittenti televisive, nonostante il Codice sia stato recepito dalla Legge Gasparri - spiega Marziale - rendono intelligibile l’inefficacia del mezzo. Pertanto meglio abrogarlo piuttosto che continuare a prendere in giro genitori e bambini”. Per il presidente dell’Osservatorio: “In una società globale dove le ragioni finanziarie delle imprese televisive prendono il sopravvento sulla tutela dei Minori mantenere in vita un impianto legislativo moralmente impegnativo non ha senso. Se non si tutela il bambino da contesti socializzanti devianti, almeno si rispetti la sua dignità”. “Finché Gasparri è stato ministro delle Comunicazioni - chiosa il sociologo - il Codice ha avuto un senso compiuto, perché l’uomo politico ha dimostrato interesse reale nei confronti della tutela dei Minori, ponendola in cima alle priorità del suo programma di governo. Dopo di lui il vuoto assoluto”. “Ciò che fa più male - conclude Marziale - è anche la mancata adozione, da parte del sistema scolastico, dell’educazione ai media come materia organica e fondamentale di insegnamento, cui il Codice mirava piuttosto che perseguire strategie censorie. Certo è che allo stato delle cose le Istituzioni devono decidere se conferire nuovo impulso ad uno strumento che ha dato lustro all’Italia, al punto che altri Paesi dell’Unione Europea hanno attinto al Codice per ammodernare la loro legislazione, oppure assumersi la responsabilità di abrogarlo. I bambini e chi ogni giorno è preposto alla loro educazione meritano rispetto, anzi ne hanno tutto il diritto”.