Guccione: “i 41 precari dell’Asp di Cosenza non sono numeri”
“I 41 lavoratori e lavoratrici che da oltre dieci anni operano e lavorano nell’Asp di Cosenza attraverso “Obiettivo Lavoro” non possono essere considerati dei numeri da coloro che gestiscono il Piano di Rientro della sanità calabrese come se fossero dei ragionieri di banca”. E’ quanto afferma, in una nota, il Consigliere regionale del Pd, on. Carlo Guccione. ”Costoro –prosegue Guccione- sono uomini e donne che, nel corso di dieci anni, hanno garantito con il loro lavoro l’assistenza e il diritto alla salute dei cittadini calabresi. Sono medici, fisioterapisti, infermieri, personale del 118, istruttori per la rianimazione cardiopolmonare che, con il loro impegno e la loro abnegazione, continuano anche oggi a garantire l’erogazione dei livelli minimi di assistenza nella nostra regione, sopportando la copertura di turni massacranti che vanno ben oltre i 26 previsti dal loro contratto di lavoro”.
“Nei giorni scorsi, attraverso una serie di sopralluoghi negli ospedali calabresi –racconta il Consigliere regionale del Pd- ho avuto modo di constatare “de visu”, le condizioni di grandissima precarietà in cui sono costretti ad operare questi lavoratori. In alcuni casi molti di essi devono assicurare tre turni di fila consecutivi senza potersi mai concedere alcuna pausa di riposo per carenza di personale medico e paramedico. Altri sono impegnati nei Pronto Soccorso che sono diventati dappertutto veri e propri “reparti di frontiera” ad altissimo rischio anche per la propria incolumità personale. In alcune realtà al posto dei due medici per ogni turno previsti per legge, ne ho trovato solo uno ad operare. Tutto ciò accade in conseguenza di una una gestione fortemente inadeguata del Piano di Rientro che, nell’ultima riunione del Tavolo Massicci del 23 luglio scorso, ha prodotto nei confronti della nostra regione una sanzione che ha bloccato il turn over per tutto il 2013. La stessa Direzione Generale dell’Asp di Cosenza, nel suo Atto Aziendale, ha rilevato gravi carenze di organico che, se non rimosse immediatamente, potrebbero causare disservizi ancora più gravi nell’erogazione dei servizi sanitari territoriali”.
“I 41 lavoratori interinali operanti ormai da diversi anni nell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza con una spesa storica ormai consolidata –conclude Guccione- se licenziati andrebbero a diminuire ulteriormente la capacità qualitativa e quantitativa di erogazione dei servizi sanitari nella nostra provincia. Per questo motivo è oltremodo necessario che il Commissario Scopelliti si impegni immediatamente a garantire la continuità occupazionale di questi lavoratori, evitando così che la già disastrata organizzazione della sanità cosentina si privi di figure professionali che operano in essa con continuità ormai da diversi anni e garantendo ai cittadini della provincia più grande della Calabria e di comuni importanti come Castrovillari e San Giovanni in Fiore quantomeno i livelli minimi di assistenza sanitaria”.