Crotone: istituito “COR dei casi di neoplasia di sospetta origine professionale”
Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti ha dato notizia che è stato istituito all’ospedale “San Giovanni di Dio” di Crotone – informa in una nota dell’ufficio stampa della Giunta regionale - il “Centro Operativo Regionale dei casi di neoplasia di sospetta origine professionale”. La Giunta, con la delibera n. 328 del trenta luglio scorso, ha, infatti, istituito presso l’A.S.P. di Crotone, U.O. Complessa di Anatomia Patologica e Citodiagnostica dell’Ospedale San Giovanni di Dio, il “Centro Operativo Regionale dei casi di neoplasia di sospetta origine professionale” (COR Calabria), a cui sono connessi il registro nazionale dei mesoteliomi (ReNaM), il registro nazionale dei tumori nasali e sinusali (ReNaTuNS), il registro dei casi di neoplasie a più bassa frazione eziologica. Alla guida del COR è stato nominato, in qualità di Direttore Scientifico, Federico Tallarigo già dirigente della U.O.C. di Anatomia patologica e citodiagnostica.
“La creazione del COR è particolarmente significativa perché a quasi vent’ anni dalla messa al bando totale dell’amianto – ha dichiarato il Presidente Scopelliti - una serie di patologie continuano a mietere un numero elevato di decessi conseguenti non solo all’uso diretto di amianto ma anche alla presenza di questo materiale nei cicli produttivi, negli ambienti di lavoro e negli edifici”. Contestualmente alla approvazione della delibera di Giunta si è svolta presso il dipartimento regionale tutela della salute la presentazione del COR ai componenti dell’ufficio operativo del comitato regionale di coordinamento sulla sicurezza e prevenzione nei luoghi ed ambienti di lavoro, composto tra gli altri dai dirigenti dei servizi di prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi e ambienti di lavoro, delle AA.SS.PP., dall’INAIL regionale, dal dipartimento regionale lavoro e formazione e dalla direzione regionale del lavoro del Ministero del lavoro, stabilendo un Piano di lavoro condiviso. Questo in virtù del fatto che la sorveglianza epidemiologica del mesotelioma pleurico e delle altre patologie asbesto deve svilupparsi tramite la ricerca attiva dei casi e attraverso l’implementazione di una rete delle strutture che possono diagnosticare la malattia e garantire continuità assistenziale dei pazienti.
“I dati raccolti in Calabria – ha affermato il Presidente Scopelliti - confluiranno nel registro nazionale mesoteliomi, una struttura pubblica che rappresenta una realtà più unica che rara di eccellenza a livello internazionale in grado di mettere a disposizione i suoi dati ai singoli pazienti ed ai loro familiari, ed alle autorità sanitarie e giudiziarie quando ne facciano richiesta. L'auspicio è che l’istituzione del COR – ha concluso Scopelliti - possa contribuire anche in Calabria ad identificare progressivamente situazioni di rischio di esposizione a fibre di amianto precedentemente ignorate o sottovalutate”.