Centrale saline: Assindustria, sì a 1,5 mld investimenti
"Rinunciare a un investimento sicuro di un miliardo e mezzo di euro significa scippare la nostra provincia di una grande e forse irripetibile opportunità per il suo futuro". Confindustria Reggio Calabria giudica negativamente la decisione della regione di impugnare il decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri per la costruzione della centrale a carbone di Saline Joniche. "Una scelta assunta unanimemente da tutta la politica calabrese - si legge in una nota -, che non ha tenuto in nessuna considerazione le esigenze del tessuto socio-produttivo del nostro territorio.
Gli industriali "stigmatizzano l'atteggiamento di tutti i gruppi politici che siedono in consiglio regionale, che hanno acriticamente bocciato l'idea della centrale a carbone pur a fronte di una valutazione d'impatto ambientale favorevole". Il "no", secondo Assindustria "non si è basato su nessun reale dato di carattere scientifico, ma si è limitato a rispondere solo ad una esigenza di ordine demagogico". "In un momento di gravissima e sistemica crisi dell'economia europea - continua la nota -, la Calabria non può rinunciare, sulla scorta di spinte esclusivamente populistiche, all'interesse di un grande investitore deciso a restituire un ruolo all'area dell'ex Liquichimica, da in condizioni di assoluto abbandono". Da qui l'appello di Confindustria Reggio Calabria a tutti gli altri attori del tessuto economico-sociale, affinché "assumano una posizione chiara sulla centrale a carbone".