Tribunale Rossano: Scarcello scrive al ministro Severino

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Tribunale di Rossano, giusta la politica di rigore adottata dal Governo, ma guai ad offendere e mortificare l’identità, la storia e le esigenze di un territorio che ha subito, ingiustamente, la soppressione di uno dei presidi giudiziari più antichi della Calabria, in una delle aree più critiche della Regione. Il Presidente del Consiglio comunale, Vincenzo Scarcello, scrive al Ministro della Giustizia, Paola Severino, reiterando l’invito a visitare l’Area Urbana Corigliano-Rossano.

Testo integrale della missiva | “Dopo la promulgazione del decreto legislativo relativo alla ridefinizione delle circoscrizioni degli Uffici Giudiziari, mi permetto di rivolgerLe alcune valutazioni suggerite anche da una serie di comportamenti che si sono tenuti in questa parte della Calabria. Premetto che come esponente politico eletto nelle file dell’UDC, non posso che trovare più che giusta la politica di rigore adottata dal Governo di cui Lei fa parte e che, pertanto, il risparmio nella spesa, anche per quanto attiene i presidi di giustizia, è giusto e necessario. Tralascio ogni argomentazione in merito alla giustezza del mantenimento del nostro Palazzo di Giustizia, visto che ritengo Lei conosca perfettamente le peculiarità del territorio, la ricchezza dello stesso, la sua ubicazione e le grandi potenzialità di crescita e di sviluppo che vengono, per certi versi, soffocati da una scelta politica repressiva non condivisibile, però, non posso evitare di riferirLe che nel territorio la mortificazione, per quanto accaduto, viene ancor di più aggravata da comportamenti sciocchi e presuntuosi che delegittimano il lavoro fatto per la difesa del Tribunale e dalla politica locale e dalle varie istituzioni presenti sul territorio.

A tal fine e solo a titolo di esempio, Le allego la copia di un articolo pubblicato su un quotidiano locale laddove un esponente del Foro di Castrovillari, oltre che a “cantar vittoria” si permette di sbeffeggiare il lavoro di qualità fatto dagli esponenti del territorio spingendosi fino al punto di ritenere “cassato” il foro di Rossano come se il mantenimento del Tribunale di Castrovillari ed il nostro accorpamento fosse figlio di meriti oggettivi di quel lembo di terra e non come, invece, per come è accaduto, per la prevalenza di una forza politica rispetto alle altre. Quanto è emerso non fa presagire nulla di positivo per il futuro anche perché se si dovesse continuare sotto questo aspetto, i rapporti tra le varie “fazioni” potrebbero incancrenirsi e diventare motivo di prevaricazione anche per le elementari esigenze di rispetto della dignità della classe forense del territorio e di un popolo che, per tradizione, ricchezza e cultura, hanno tanto da insegnare a gente che ha una visione della vita e delle forme di comportamento molto ristretta.

La invito, pertanto, nei limiti di quelle che sono le Sue competenze ed attribuzioni, a voler porre fine a questa subita ingiustizia, adottando ogni utile provvedimento e tutti i poteri che la nomina Le conferisce perché questa parte della Calabria, che di certo non è immune, purtroppo, a fenomeni di elevata criminalità mafiosa, riottenga quella dignità che gli è stata sottratta dalla soppressione dello storico Presidio di Giustizia con un provvedimento ingiusto e profondamente criticabile. Colgo l’occasione, ora che tutto sembra finito, per invitarLa nella Città di Rossano per farLe apprezzare la bontà di quanto prima detto e per convincerLa che tutti i provvedimenti, le leggi ed, in generale, gli errori di valutazione possono essere modificati allorquando vengono constatati ed ammessi”.