Piantagione di canapa indiana scoperta nel reggino. Cinque arresti
Cinque persone sono state arrestate dai carabinieri di Reggio Calabria con l’accusa di coltivazione illegale di canapa indiana. I militari hanno inoltre sequestrato 90 chilogrammi di stupefacente già raccolto (del valore di circa 3,2 milioni di euro) e individuato una piantagione di oltre 2000 piante in località Rosalì, contrada della zona pre-aspromontana del comune di Reggio.
Gli arrestati sono Filippo Caracciolo, 23 anni, commerciante di Rosalì; Pietro Carriglio, 27 anni, disoccupato di Salice; Matteo Bonforte, 24 anni di Sinopoli, bracciante agricolo; Vincenzo Sergio, 37 anni, di Sinopoli, disoccupato, e Giovanni Sergio, di Sinopoli, bracciante agricolo.
I FATTI | Grazie ad una attività info-investigativa e servizi finalizzati al controllo del territorio i carabinieri e lo squadrone eliportato Cacciatori hanno localizzato a Rosalì, alle porte della città, e non molto distante dal centro abitato un dirupo in cui erano presenti diverse piante di canapa indiana. L’area non visibile dalla strada ed era raggiungibile solo a piedi sopra un pendio difficilmente praticabile, mentre le piante erano nascoste da altra vegetazione circostante. I militari dell’Arma hanno iniziato un servizio di appostamento e osservazione mimetizzati nella boscaglia fino a quanto, dopo alcune ore di attesa, sono giunti sul posto i cinque soggetti arrestati. Uno di loro - secondo i carabinieri – ber verificare la presenza di eventuali estranei, ha prima effettuato una ricognizione dando poi il via libera agli altri, che erano rimasti nascosti.
I cinque giunti all’interno della piantagione si sarebbero poi messi all’opera: attrezzati con cesoie e coltelli hanno selezionato e tagliato le piante mature raccogliendole in grossi sacchi in nylon. Il tutto sotto lo sguardo delle telecamere piazzate dai carabinieri che hanno osservato e filmato le intere operazioni. Quando il gruppo ha terminato la raccolta e trasportato i numerosi sacchi colmi verso l’uscita sulla strada i militari sono intervenuti evitando ogni possibilità di reazione.
Nell’operazione sono stati recuperati i sacchi in nylon che contenevano 90 kg di stupefacente appena raccolto e quando i carabinieri hanno fatto accesso all’interno dell’area hanno scoperto le reali dimensioni della coltivazione: su oltre cento terrazzamenti erano state coltivate oltre 2000 piante che raggiungevano i 3 metri e mezzo di altezza, con un sistema di irrigazione organizzato su una vasca di raccolta acqua e centinaia di metri di tubi che raggiungevano ogni singola pianta con il sistema “a goccia”. Sul posto erano anche presenti fertilizzanti e attrezzi vari utili alla coltivazione.
La presenza dei cinque soggetti era dovuta, probabilmente, ad una attività di raccolta di “fine stagione”; lo stupefacente raccolto poteva essere a breve immesso sul mercato. “L’entità della piantagione e il livello organizzativo” affermano gli inquirenti, potrebbero “far inquadrare l’attività nel contesto della criminalità organizzata”.
Gli arrestati sono tutti ristretti presso la casa circondariale di Reggio Calabria a disposizione dell’autorità giudiziaria. La piantagione è stata distrutta sul posto.