Reggio: danneggia e incendia l’auto e la porta di casa del direttore del “Catona teatro”, arrestato
Nella giornata di ieri i carabinieri della Stazione di Catona hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di Giuseppe Mangano trentaquattrenne di Catona accusato di aver causato numerosi incendi e di aver minacciato di morte il direttore de Catona Teatro. Le minacce e i danneggiamenti andavano avanti da oltre un anno, un anno in cui la vittima è stata sottoposta ad una serie innumerevole di episodi quali molestie e minacce sino ad arrivare addirittura a danneggiamenti attraverso il fuoco delle finestre di casa nonché di una autovettura di proprietà che rimaneva completamente distrutta. Questi comportamenti, continuati hanno provocato, come è naturale, uno stato di profonda tensione e frustrazione nella vittima che per timore per l’incolumità propria e soprattutto della sua famiglia aveva cambiato le proprie abitudini di vita per potersi meglio difendere da ulteriori eventi dello stesso tipo, dormendo in luoghi dai quali fosse possibile l’immediata fuga in caso di incendio, nonché dotandosi di numerosi estintori rivelatisi preziosi in un caso, allorquando a seguito di un tentativo di incendio dell’autovettura era riuscito a bloccare lo sviluppo delle fiamme. Come detto, molteplici sono stati gli eventi delittuosi posti in essere da Mangano, in particolare:
Il 19 novembre del 2011 nel corso della notte appiccava il fuoco ai serramenti esterni della finestra provocando un incendio; Il 19 maggio la vittima riceve una telefonata minatoria da parte di un soggetto che riconosce nel Mangano, il 22 maggio 2012, nel corso della notte, appiccava il fuoco all’autovettura SMART di proprietà della vittima, in questa occasione grazie all’immediato intervento del proprietario il quale viveva oramai nell’incubo degli incendi e si era dotato di numerosi estintori, le fiamme venivano domate; Il 16 agosto 2012 il Mangano, sempre nel corso della notte, agendo con maggiore determinazione riesce nel suo intento e dà alle fiamme la stessa SMART che si era salvata nella prima occasione. L’auto rimane completamente distrutta.
I motivi alla base della studiata strategia del terrore sarebbe da individuare nel rancore del Mangano il quale, in passato, era stato insieme al fratello un cameriere del ristorante che la vittima gestiva all’interno del teatro di Catona, fino al suo licenziamento nel 2004.
Le indagini dei carabinieri della Stazione di Catona sono partite a seguito delle richieste di aiuto della vittima oramai esasperata. Solo la perseveranza e la profonda conoscenza delle abitudini di vita di Mangano hanno consentito di raccogliere importanti ed incontrovertibili elementi probatori per accertare le responsabilità di quest’ultimo. A queste attività è stata affiancata una attenta ricostruzione dei movimenti del Mangano anche avvalendosi degli impianti di videosorveglianza. I primi risultati delle indagini sono giunti nell’agosto già con l’emissione di una ordinanza che disponeva la misura cautelare degli arresti domiciliari, che pero’ non era bastata a fermare il livore che il Mangano nutriva nei confronti della sua vittima. I carabinieri di Catona che per questo motivo lo controllavano ni modo serrato lo avevano sorpreso all’esterno della propria abitazione e lo avevano tratto in arresto per il reato di evasione. Il Giudice per le indagini preliminari riconosce nella misura della custodia cautelare in carcere l’unica in grado di evitare che il Mangano possa continuare nella sua azione persecutoria nei confronti della sua vittima, per lui le accuse sono di atti persecutori (art.612-bis), danneggiamento a mezzo di incendio(art.424 c.p.) aggravato, in concorso con persona da identificare.