Isola C.R. Iniziativa pubblica “Oltre le parole: i beni confiscati tornano alla città e ai cittadini”
Quando un’amministrazione rende di nuovo utilizzabili dei beni che lo Stato ha confiscato alla ‘ndrangheta (siano essi appartamenti, ville o terreni), di fatto li restituisce alla città e ai cittadini. E’ questo il messaggio che ieri sera è partito dalla Villa Comunale di Isola Capo Rizzuto dove si è svolto un incontro pubblico dal titolo “Oltre le parole: i beni confiscati tornano alla città e ai cittadini”, organizzato dall’amministrazione comunale, e che ha visto coinvolti numerosi isolani oltre che le associazioni che svolgono quotidianamente la loro attività all’interno di diversi beni confiscati.
“Una serata di festa – ha definito l’evento il sindaco Calorina Girasole, sindaco del Comune in provincia di Crotone - non solo per l’Amministrazione ma per tutta la comunità di Isola Capo Rizzuto. Era troppo tempo che non si parlava di tante buone proposte tutte insieme. I fondi dei finanziamenti sono tutti comunitari e oltre a rappresentare un’occasione per Isola sono la testimonianza dell’ottimo lavoro fatto dalla maggioranza”.
“Stasera (ieri, ndr.)oltre le parole abbiamo portato tanta concretezza” ha poi proseguito il Sindaco, che ha aggiunto: “Il merito è di tutti: della Giunta, del Consiglio e dei dipendenti comunali; tutti hanno collaborato alla realizzazione di questi progetti con grande impegno e determinazione. Da qui bisogna partire per raggiungere quella grande svolta che Isola vuole ottenere”.
Stabilità e continuità amministrativa sono altre due parole chiave di questi ultimi anni: “Per portare avanti queste iniziative c’è voluta la collaborazione di tutti garantita solo dalla stabilità che questa amministrazione ha saputo mantenere” ha specificato il primo cittadino.
“Alcuni di questi progetti nascono dalle idee stesse dei nostri ragazzi – ha concluso la Girasole - come quello della casa della musica progettato dagli alunni della scuola di Spartitore. Era un loro sogno e lo stiamo realizzando. L’orto botanico invece è nato dall’esigenza degli allievi della scuola media che per amore della natura hanno voluto creare un luogo dove poter realizzare un laboratorio per conoscere le piante e curarle loro stessi”.
Cinque i progetti già finanziati che saranno realizzati a breve e che durante la serata sono stati illustrati dall’ingegnere Domenico Girasole: una casa della musica per minori a rischio, che prevede un finanziamento di circa 265 mila euro per la creazione di un centro all’interno in un bene confiscato nel centro di Isola, dove si realizzeranno anche dei progetti con le scuole. In una villa confiscata a Parco Insiti nascerà invece un centro polifunzionale per bambini: l’intervento è del valore di oltre 440 mila euro.
L’amministrazione comunale ha poi intenzione di realizzare, in un immobile a due piani vicino al mare, una colonia climatica per ragazzi nella frazione di Le Cannella. L’importo dei lavori a base d’asta di 354 mila euro.
Un orto giardino botanico della flora mediterranea sorgerà sul terreno confiscato di località Cepa, dove nei mesi scorsi gli alunni delle scuole avevano già dato vita al giardino delle farfalle. Per questo progetto è previsto l’investimento di 210 mila euro.
L’ultimo progetto riguarda l’adattamento di un capannone e di un immobile, che si trovano in località Cardinale, qui ci sarà anche la sede operativa della Cooperativa Sociale che si occuperà della gestione degli immobili confiscati. Per questo progetto saranno spesi un milione e mezzo di euro.
A portare invece la testimonianza di quanto utile sia l’utilizzo di beni confiscati per la comunità, sono stati i rappresentanti di alcune associazione che già si servono di beni tolti alla mafia e a loro affidati. Antonio Calcaterra dei Giovani della carità ha ricordato i centocinquanta giovani che il loro progetto coinvolge; Caterina Stillitano dell’Unitalsi ha invece ricordato che “la sede del centro è diventato un punto di riferimento per l’intera cittadinanza”.
Salvatore Zangari dell’associazione “Giacche verdi” ha invece voluto sottolineare che: “La nostra sede serve per monitorare il territorio, per la sua tutela ambientale e civile. Con Libera abbiamo ottenuto un altro bene confiscato che è stato molto utile alla nostra associazione”.
“Gestiamo un bene confiscato dal 2007 – ha detto Maria Teresa Muraca della Prociv Arci - grazie a un protocollo fatto con la Protezione Civile. Beni lasciati chiusi e sottoposti al degrado sono stati così restituiti alla vita. Per un’associazione come la nostra, che non ha grandi risorse, è stato come essere sollevati da un grande fardello”.
Mentre Francesca Pellegrino, insegnante di Isola, ha raccontato l’esperienza fatta con gli studenti presso il Giardino delle farfalle.