Bankitalia: in Calabria edilizia ferma, si spera nel nuovo anno
In Calabria si costruisce poco e ancor di meno si realizzano opere pubbliche, anche se si guarda con ottimismo al prossimo anno. E' quanto emerge dall'aggiornamento congiunturale dell'economia della Calabria, redatto dalla filiale della Banca d'Italia di Catanzaro, con la collaborazione delle altre filiali regionali. "L'andamento del settore delle costruzioni - scrive BankItalia - continua a riflettere la dinamica sfavorevole del comparto delle opere pubbliche, nonche' la debolezza del mercato dell'edilizia residenziale".
Il 46 per cento aziende intervistate dalla Banca d'Italia ha dichiarato che il valore della produzione del 2012 sara' inferiore a quello dell'anno precedente, contro il 14 per cento che segnala un aumento. Tuttavia, si registrano attese di miglioramento nel 2013 da parte delle aziende: il 42 per cento si attende un aumento del valore della produzione, contro il 25 per cento che prevede un calo". Non va meglio nel comparto delle opere pubbliche, dove "il numero dei bandi di gara in Calabria - sostiene la Banca d'Italia - si e' ridotto nei primi sei mesi del 2012 del 5,9 per cento rispetto all'anno precedente. Il valore complessivo e' sensibilmente diminuito, anche se tale calo va in parte ricondotto all'effetto della pubblicazione nel primo semestre del 2011 dei bandi relativi alla costruzione dei nuovi ospedali".
Secondo i dati dell'Osservatorio del mercato immobiliare (Agenzia del territorio), evidenzia ancora la relazione, "il numero di transazioni nel primo semestre del 2012 e' sceso del 16 per cento rispetto al periodo corrispondente dell'anno precedente, una riduzione significativa ma inferiore rispetto a quella media nazionale (-22,6 per cento). Le quotazioni al netto della variazione dei prezzi al consumo, in base a elaborazioni sui dati dell'Agenzia del Territorio - conclude - sono diminuite del 3,3 per cento. Il calo del reddito disponibile e le difficolta' di accesso al credito, a fronte di quotazioni che si mantengono poco al di sotto del picco registrato nel 2010, ostacolano una ripresa del mercato".