Bankitalia: Calabria, ripresa ancora lontana
La ripresa economica è ancora lontana dalla Calabria. E' questo il quadro che emerge dalla relazione annuale sull'economia regionale redatta dalla filiale della Banca d'Italia di Catanzaro con la collaborazione delle altre filiali calabresi, prendendo in esame l'andamento relativo al 2013 e l'avvio del 2014. Il resoconto e' stato illustrato oggi, nel corso di una iniziativa pubblica che si è svolta nell'Universita' "Magna Graecia" del capoluogo regionale. La relazione evidenzia come, "nel 2013 l'attivita' economica in Calabria ha continuato a contrarsi".
Ed in particolare, secondo le stime di Prometeia, "il prodotto regionale in termini reali è diminuito del 2,8 per cento (-3,2 nel 2012)". La sola nota positiva, anche se ancora flebile, deriva dal settore industriale, dove, sostiene BankItalia, "la fase recessiva si e' gradualmente attenuata, lasciando spazio a qualche segnale di stabilizzazione tra la fine dell'anno e il primo trimestre del 2014. La difficile situazione congiunturale - ha evidenziato il rapporto - si è riflessa ancora sull'accumulazione di capitale e sulla domanda di lavoro. Le esportazioni di merci si sono complessivamente ridotte; un andamento in controtendenza si registra tuttavia nell'industria alimentare".
Un quadro non positivo, dunque, reso migliore solo da un segnale di ripresa registrato proprio in agricoltura. Si tratta, in base ai dati di Prometeia, di un "valore aggiunto del settore agricolo cresciuto dell'1,5 per cento (-0,2 nel Mezzogiorno), dopo il calo registrato negli ultimi anni che ha determinato un graduale ridimensionamento del settore primario regionale". Non mancano, però, le note critiche, considerato che "il tessuto produttivo è caratterizzato da una elevata frammentazione: la dimensione media aziendale, espressa in termini di superficie agricola utilizzata, è4,0 ettari - scrive BankItalia - la metà del dato nazionale. Il valore della produzione agricola ammonta in media a poco piu' di 14 mila euro per azienda (30,5 mila euro la media nazionale). Le aziende che realizzano altre attivita' remunerative connesse alla coltivazione e all'allevamento sono solo l'1,7 per cento (4,7 in Italia)". Passando all'industria, in base alle stime di Prometeia, nel 2013 il valore aggiunto in senso stretto in Calabria "sarebbe diminuito del 5,6 per cento rispetto all'anno precedente, un calo di intensita' analoga a quello del Mezzogiorno".
Secondo quanto emerso dall'inchiesta mensile sulle imprese manifatturiere dell' Istat, "la caduta dell'attivita' manifatturiera delle imprese meridionali si sarebbe gradualmente attenuata, lasciando spazio a qualche segnale di stabilizzazione tra la fine dello scorso anno e il primo trimestre del 2014". Il rapporto sostiene ancora che "l'andamento è stato peggiore rispetto a quello medio regionale per le imprese operanti nei comparti connessi all'edilizia, mentre e' stato migliore per le imprese esportatrici", ma si registrano un segnala di speranza, considerato che "le previsioni degli imprenditori confermano un graduale miglioramento del quadro economico nel 2014, quando il saldo diverrebbe positivo". Non va bene per le esportazioni di merci, considerato che "nel si sono ridotte a prezzi correnti del 7,0 per cento, dopo essere lievemente aumentate nel 2012. Alla dinamica negativa - e' scritto nel rapporto - ha contribuito sia il calo delle vendite all'estero di prodotti agricoli e tessili sia l'andamento nel settore metallurgico, che ha riflesso soprattutto le minori esportazioni di metalli preziosi. Tra gli altri settori di specializzazione, l'export dell'industria alimentare e' cresciuto, confermando la tendenza dell'ultimo triennio. Il calo ha riguardato sia le esportazioni verso l'UE sia quelle verso gli altri paesi"