Legambiente e Parco della Sila promuovono la cultura del rispetto verso gli alberi
Sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza della gestione e della conservazione degli spazi verdi, luoghi di socializzazione e d’incontro che oggi tendono a scomparire. Riduzione delle emissioni di gas serra, lotta ai mutamenti climatici e, soprattutto, il risanamento delle aree degradate.
Queste le tre linee guida della “Festa dell’albero”, nota campagna nazionale promossa da Legambiente che, da oltre un ventennio, organizza, nel mese di novembre, diverse iniziative in tutta Italia per porre l’attenzione dell’opinione pubblica sull’importanza che rivestono le aree verdi in città. Presente all’ appuntamento è stato anche il circolo Legambiente Sila di San Giovanni in Fiore, che in collaborazione con l’Ente Parco Nazionale della Sila nell'ambito del progetto “La scuola incontra il Parco della Sila” ha organizzato due giornate interamente dedicate alla salvaguardia e alla tutela del verde. Nella prima manifestazione di mercoledì 21 novembre, svoltasi a Petilia Policastro in collaborazione con il circolo di Legambiente Petilia e con la presenza dell'amministrazione comunale, sono state messe a dimora alcune piante presso un giardinetto pubblico. Presenti tre classi, una per ogni ordine scolastico.
Significativa è stata la giornata di giovedì 22 novembre. Luogo della manifestazione il Cov (Centro Operativo di Volontariato) della Protezione Civile di Legambiente Sila. Presenti alla giornata i ragazzi dell'istituto agrario di San Giovanni in Fiore. I soci del “cigno verde” per l’iniziativa di quest’anno, hanno colto l’occasione per focalizzare l’attenzione sulle problematiche legate al rischio idro-geologico. Con la piantumazione di alcuni arbusti avvenuta proprio nel giardino circostante il Cov, di contrada Cuturelle, si è parlato e discusso insieme agli studenti dell’importanza degli alberi e del loro ruolo nella problematica del dissesto idrogeologico, argomenti che, purtroppo, nonostante gli ultimi avvenimenti accaduti in Toscana e negli ultimi anni in tutt'Italia, da Genova a Messina, vengono ancora sottovalutati da politiche, amministratori ed enti ancora troppo assenti su questo fronte, che tardano nel provvedere ad attuare in maniera fattiva precisa, coordinata ed efficace tutte le misure ed azioni atte ad affrontare i maggiori rischi presenti sul nostro territorio.
Il tema dell'albero dunque riportato ancora più alla ribalta dopo la drammatica estate appena trascorsa, dove a farla da padrona in Sila sono stati gli incendi. “Quando vanno in fumo migliaia di ettari di bosco – dice Giannetto Alessio di Legambiente Sila – per colpa dei piromani, a danno dell’ambiente e della salute di tutti per fare spazio al cemento abusivo, e successivamente si considerano le alluvioni, come eventi naturali, ricorrendo immediatamente alla richiesta del riconoscimento di calamità naturale, non si fa altro che eludere il problema vero. La tutela del territorio e la salvaguardia dalle aggressioni di ogni genere rappresenta l’elemento cardine della prevenzione”.
Presente alla manifestazione di giovedì anche Angelita Bitonti referente dell'Ente Parco nel progetto “La scuola incontra il Parco della Sila” che insieme ai soci di Legambiente è intervenuta nel dibattito spiegando come l'Ente Parco sta tutelando la biodiversità presente nel territorio e come cerca di diffondere la cultura del “bello” che la natura silana offre quotidianamente. Obiettivo della giornata per Legambiente Sila è stato dunque informare e formare la cittadinanza e chi dovrebbe avere competenze, che la protezione civile è materia che deve essere assunta fra i compiti fondamentali della Pubblica Amministrazione, da svolgere in modo costante ed organizzato, in quanto non può più, come in passato, essere considerata un’incombenza episodica ed occasionale, o solo un insieme di forze da mettere in campo esclusivamente quando si devono attivare interventi di soccorso alla popolazione.
“La prevenzione – dice Giuseppe Veltri presidente di Legambiente Sila – deve costituire il fondamento dell’attività ordinaria dei pubblici poteri, i quali devono sempre finalizzare la loro azione alla tutela dell’integrità fisica delle persone, alla cura ed allo sviluppo del territorio e delle attività sociali, economiche e produttive. Solo agendo quotidianamente su queste direttive, pianificando le azioni e programmando gli interventi necessari da fare, si garantisce l'incolumità ai cittadini e al territorio stesso”.