San Giovanni in Fiore, 26 aprile 1923: Festa degli alberi
Riceviamo e pubblichiamo da Giovannino Lopez il discorso di suo nonno Giovanni Lopez all’occasione della “Festa degli alberi” tenuta nel lontano 26 aprile 1923 a San Giovanni in Fiore: “Nel congratularmi con la locale Lega Ambiente e con il Parco Nazionale della Sila per l’organizzazione della “Festa degli alberi” – scrive Lopez - ritengo opportuno per la “memoria storica” trasmettervi il discorso di mio nonno. Ieri, come ancora più oggi, il bisogno di coinvolgere la società civile da sempre piuttosto “disattenta” (uso un eufemismo) alla salvaguardia delle risorse naturali!!!”
Giovanni Lopez, nostro concittadino di “altri tempi”, Agrimensore, Botanico, Naturista ed Ecologista, collaboratore del Prof. Adriano Fiori per la classifica della Flora Silana, in quel lontano 25 aprile 1923 così si esprimeva nel suo discorso all’occasione della locale Festa degli Alberi:
“Signori, sento anch’io il bisogno d’intrattenervi per poco in occasione della festa di oggi. Perdonatemi se la mia umile voce, e la parola disadorna è stonatura,dopo i dotti discorsi dell’egregio Direttore Didattico, Sig. Fratto, e dell’insegnante signor Gildo Belcastro.
Oggi siamo qui convenuti per celebrare la Festa degli Alberi, istituita dal compianto Ministro Baccelli, che tanto l’aveva a cuore, col suo campicello scolastico.
E la parola Festa serve a significare che la vista di un albero ispira agli uomini un senso altissimo di riverenza, di rispetto ed un godimento, che potrei dire morale ancor prima che materiale. Chi non si estasia vedendo un albero in piena fioritura o carico di frutta? Credo che nemmeno restino indifferenti a tanta bellezza gli uomini più rozzi ed incolti.
È l’albero che ci dà le gustose frutta, delizia delle nostre mense; è l’albero che offre la sua ombra allo stanco viandante e alle carovane che attraversano i deserti, per ripigliare, dopo, con più lena, l’interrotto cammino; è l’albero che adorna i viali e le ville che formano i bellissimi boschi; è l’albero che adorna i cimiteri all’ombra dei quali le nostre spoglie mortali, giacciono inerte nell’eterno riposo.
Agli alberi, fin dagli antichi tempi, gli uomini più celebri dedicarono scritti e versi, con un senso poetico e religioso, come Virgilio, Seneca e altri.
È una doppia necessità rivolgere agli alberi maggiori cure, perché l’albero forma il bosco che, da noi, con terre a forte declivio, ha una funzione utilitaria che molti non intendono, e molti non vogliono intendere.
Un’altra funzione dell’albero, è quella mistica, consacrandolo al culto dei morti per la Patria: i “Parchi della Rimembranza”, sorti in Italia e all’Estero sono i luoghi nei quali sacramentalmente vengono ricordati i defunti. E quale conforto non sarà per i congiunti del caro estinto, immolatosi per la patria, vederlo quasi rivivere nella pianta alla quale si consacra il suo nome?
Molti si astengono di piantare alberi. Essi pensano stoltamente che la pianta non apportando loro alcun immediato utile, non sia conveniente piantarla! Il loro pensiero manifesta un riprovevole senso egoistico. Se per il passato, tutti avessero pensato scioccamente così, noi non avremmo goduto dei bei oliveti e frutteti piantati dai nostri antenati. Basta osservare i bei castagneti di Nilio, Vallone del Melo, le chiuse di Saltante, Senigallia ed altre, come pure i diversi vigneti…..
….per finire così…..
Il bosco, unica risorsa economica nostra, ha funzioni giovevoli: trattiene le frane; assicura le consistenza del suolo; diminuisce le inondazioni; rende meno impetuosi i corsi dei torrenti; rende meno forti gli sbalzi di temperatura; assicura la costanza delle sorgenti d’acqua; richiama le piogge e le nevi.
17 giugno 2010, 87 anni dopo: Giornata Mondiale della Desertificazione, celebrata al Cupone nell’ambito della Convenzione delle Nazioni Unite per la Lotta alla Desertificazione.
Nel corso della manifestazione, organizzata dal Parco Nazionale della Sila in collaborazione con il Comune di San Giovanni in Fiore, moderatore e primo relatore il nostro concittadino Dr. Giovannino Lopez, nipote di Giovanni Lopez, il Prof. Pier Maria Corona dell’Università della Tuscia, membro dell’Associazione Italiana di Scienze Forestali, teneva il suo intervento sul tema “La funzione del bosco nella lotta alla desertificazione”, intervento integrato dalle parole di Gianluca Congi, il giovane sangiovannese che …”ascolta il battito del cuore degli alberi”!