Sanità: morte Eva Ruscio, condannato anestesista in Calabria
Il giudice monocratico del tribunale di Vibo Valentia ha condannato ad 1 anno e 4 mesi il medico anestesista Francesco Costa, per il reato di omicidio colposo. La sentenza - informa l'Ansa - è stata emessa nel processo bis per la morte di Eva Ruscio, la ragazza di 16 anni deceduta nel 2007 durante un intervento chirurgico. Per la morte della ragazza erano stati già condannati altri tre medici. Per Costa è stato disposto anche il risarcimento dei danni.
La giovane di Polia è deceduta all'interno della sala operatoria dell'ospedale 'Jazzolino' durante un intervento di tracheotomia d'urgenza, resosi necessario per l'aggravarsi di un ascesso peri-tonsillare insorto alcuni giorni prima. È prevalsa la tesi dell'accusa, rappresentata dal pubblico ministero Maria Gabriella Di Lauro, che ha contestato una "condotta errata nel duplice intervento di intubazione" della giovane studentessa dell'istituto magistrale 'Capialbi'. Per questo il pm aveva chiesto al tribunale monocratico, nella persona del presidente Roberto Lucisano, la condanna alla pena di due anni per "carenza di controlli" fin da quando la giovane aveva fatto il suo ingresso in ospedale, la mattina del 3 dicembre.
"Carenze e assenze - a dire dei legali - che hanno portato la vittima alla situazione grave che ne ha decretato la morte. Costa intervenne non sottraendosi alle sue responsabilità di medico. Lo chiamarono quando le condizioni di Eva Ruscio erano irrimediabilmente compromesse ed è l'unico che si è reso conto della gravità delle condizioni la mattina del 5 dicembre". Infatti nel primo troncone del processo in cui vennero condannati il primario otorino ed altri due sanitari, Costa era stato assolto, ma il caso è stato poi riaperto.